Vinitaly, il vigneto Lazio alla conquista di Verona

Cresce il vigneto Lazio e cresce la presenza della nostra regione al Vinitaly che si apre oggi alla Fiera di Verona. Sono 86 le aziende che daranno vita al padiglione Palatium curato dall’assessorato regionale all’Agricoltura e dall’Arsial: il meglio di un territorio che, malgrado la millenaria tradizione, solo negli ultimi anni sta riscoprendo la strada della qualità, candidandosi a prossima moda enologica, come è avvenuto negli ultimi anni per Sicilia, Puglia, Abruzzo. I numeri, quelli, sono già notevoli: il Lazio conta sul 4 per cento della superficie vitata nazionale e sul 4,4 per cento della produzione di vino italiana; il fatturato del vino laziale ammonta a 250 milioni di euro, con un giro d’affari solo su Roma pari a 10 milioni di euro; le bottiglie prodotte sono 33 milioni l’anno; inoltre il 90,5 per cento dei ristoranti di territorio hanno in carta bottiglie laziali: dato che può sembrare scontato, ma il vino laziale spesso non è stato propheta in patria.
Ma il vento sembra cambiato. E lo dimostra già il successo dei vini laziali nel 15° Concorso enologico internazionale Vinitaly 2007 che precede il salone: sono 21 le Gran menzioni assegnate a 13 aziende vitivinicole del Lazio: 8 sono della provincia di Roma, 2 di Latina, 2 di Frosinone e una di Viterbo. Sette menzioni sono andate a Casale del Giglio di Le Ferriere (Latina), da anni azienda leader in termini qualitativi, tre alla Cantina Sant’Andrea di Borgo Vodice (Latina), una ciascuno ad altre undici aziende. «Siamo contenti per questa importante premiazione - ha dichiarato Daniela Valentini, assessore all’Agricoltura della Regione Lazio -, una premiazione che conferma la qualità della nostra produzione enologica e la nostra volontà di farla affermare sui mercati come prodotto d’eccellenza».


Alla vetrina del Vinitaly, il più grande salone italiano ed europeo dedicato al vino, il sistema-Lazio, in oltre 2500 metri quadri, propone anche menu con i sapori di Roma, di Latina, della Ciociaria e della Tuscia nel ristorante gestito dall’enoteca regionale, 23 degustazioni tra cui spicca la verticale di nove anni di Latour, 13 convegni-evento su strategie d’impresa ed enoturismo, un concorso enologico e viaggi sensoriali lungo le strade del vino. Alle etichette laziali, si affiancheranno «Le acque dei Cesari», area dove le 12 storiche acque di Roma e del Lazio saranno in vetrina e degustate in un percorso di qualificazione e guida al consumo.

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