Joe Violanti, per Santoro la sua imitazione crea una qualche «confusione»...
«Sì, ho visto anch’io la lettera del suo avvocato».
Quindi?
«Secondo me non è così».
E com’è?
«Ognuno fa il proprio lavoro e il mio obiettivo è far ridere i radioascoltatori. Grazie anche alla reazione sorpresa del politico di turno, la parte più divertente dello sketch».
Sì, ma davvero non c’è alcuna interferenza con il lavoro del conduttore?
«No. Perché se la Carfagna o la Gelmini, tanto per fare due nomi di mie “vittime”, rifiutassero di partecipare ad AnnoZero, non sarebbe di certo per colpa mia. Cioè, non basta che io le abbia contattate prima. E posso fare un altro esempio».
Faccia pure.
«Abbiamo da poco mandato in onda la telefonata con Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma. Era convinto di parlare con Santoro ma, quando ha scoperto che non era così, s’è fatto una risata. E che c’entra questo su una futura scelta, qualora venisse invitato al talk-show?».
Insomma, non crede di utilizzare in maniera «abusiva» la sua identità?
«È assurdo. D’altronde, varrebbe per tutti gli imitatori. E poi, vorrei tranquillizzare tutti».
In che modo?
«Non vado in giro per Roma dicendo di essere Santoro. Finito lo scherzo, torno me stesso...».
Andrete avanti?
«Sì, abbiamo il diritto di poterlo fare. Non diamo fastidio e, se proprio devo dirla tutta, gli stiamo pure facendo pubblicità».
Ma si arrabbiò anche ai tempi dell’imitazione di Funari.
«Sì, mi disse: “Ti chiedo due milioni di danni se lo mandi in onda”...».
E Funari, invece, come la prese?
«Si divertiva molto e, qualche mese prima della sua scomparsa, mi volle incontrare: fu un bel duetto».
È vero che l’ha chiamata pure Fiorello?
«Sì, mi voleva fare uno scherzo».
In che modo?
«Mi telefona e mi dice, in siciliano: “Pronto? Carabinieri”. Ma avevo visto il suo numero e non gli è riuscito. Poi mi ha fatto i complimenti...».
Per Vauro, chi spiega gli scherzi vuol dire che non li sa fare.
«Lui si limiti a fare le vignette, che a volte gli vengono anche divertenti. Ma non si illuda che siano sempre buone. Ognuno faccia il suo lavoro.
In che senso?
«Ha promesso che, se fosse venuta fuori la lettera di Santoro, si sarebbe cosparso il capo di cenere. Adesso lo aspetto io, venga da me in trasmissione...».
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