Resiste alla violenza sessuale e per punizione viene scaraventata nel vuoto dal sesto piano di una palazzo di Lainate. Dopo due mesi di coma e la prospettiva di rimanere a lungo sulla carrozzella, e definitivamente zoppa, Marya denuncia ai carabinieri il «branco» che laveva attirata in trappola, ma soprattutto chi aveva cercato di stuprarla. Nonostante siano trascorsi 7 mesi dal fattaccio, i protagonisti di quel folle pomeriggio di luglio sono ancora in libertà.
Su di loro pende laccusa di tentata violenza sessuale, tentato omicidio e lesioni gravissime. Il gip non ha ancora convocato la vittima per farsi confermare a voce quanto ha sottoscritto nella denuncia raccolta dai carabinieri.
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