Un anniversario macchiato di sangue. Il Kazakistan festeggia i venti anni di indipendenza dall'ex Unione sovietica fra scontri e violenze. Almeno dieci persone sono rimaste uccise in scontri nella città di Janaozen, nella parte occidentale del Paese. Proprio nel giorno dello storico anniversario. A rivelare la notizia è stato lo stesso procuratore generale Askhat Daulbaiev, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Interfax.
Tra le vittime ci sarebbero degli agenti di polizia. In un primo momento gli scontri erano stati derubricati a un semplice atto di teppismo, in cui sarebbero rimasti feriti due poliziotti. Ma poi la notizia è apparsa di ben maggiore gravità. In seguito infatti il procuratore ha parlato del «risultato di azioni criminali commesse da un gruppo di persone» e ha aggiunto che «in particolare, sono state colpite le celebrazioni dell'indipendenza nella piazza centrale» della città di Janaozen.
Il procuratore generale ha chiesto ai residenti della città di evitare i luoghi affollati. Secondo l'agenzia Interfax sarebbero andati a fuoco l'edificio comunale, un hotel e gli uffici della compagnia petrolifera Ozenmunaigaz.
Da alcuni mesi in Kazakistan, che è il più stabile e ricco dei paesi dell'Asia centrale grazie alla ricchezza di risorse energetiche e a un granitico equilibrio di potere incentrato su Nazarbaiev, ci sono segnali di tensione legati alla presenza di gruppi fondamentalisti islamici.
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