Ruggero Guarini
La sinistra o è virtuosa o non è. E nulla prova la sua virtù come i suoi periodici furori sanguinari. Ragion per cui non è esagerato affermare che la più incisiva espressione del suo specifico, della sua essenza, della sua vocazione è il binomio Virtù & Terrore. Parola dello storico Sergio Luzzatto, che giorni fa ha riesposto sul Corriere della Sera questo grazioso concetto, da lui già illustrato in alcuni apprezzatissimi scritti sulla rivoluzione francese.
Nulla infatti eccita ed esalta questo gentile studioso come lidea che lo spirito delle rivoluzioni è costitutivamente inseparabile da quelle pratiche virtuosissime che sono le esecuzioni capitali allingrosso (nonché, naturalmente, pubbliche e continuative). Nulla soprattutto lo induce allammirazione come quel tipo umano che trovò una delle sue più commoventi espressioni in quel forse insuperabile allestitore di spettacoli patibolari che fu lincorruttibile Robespierre. Il quale, comè noto, per assicurare il trionfo della virtù, se i suoi stessi amici non lo avessero fermato in tempo ghigliottinando anche lui, avrebbe volentieri decapitato lintero popolo dei viziosi - che per lui si confondeva con lintera specie umana.
Gli studiosi come Luzzatto, se davvero intendono onorare il carattere e lo stile essenzialmente virtuosi della gauche, non dovrebbero comunque limitarsi a lodare il suo ricorrente gusto per le pubbliche messe a morte. Dovrebbero estendere la loro ammirazione anche alla sfera delle virtù private dei suoi eroi. Converrebbe per esempio magnificare lo stile virtuosamente borghese con cui il dottor Carlo Marx riuscì a gestire le conseguenze dei propri amori ancillari, un campo in cui si distinse allorquando volle che la sua fantesca, dopo averle fatto fare un figlio, mentre lui continuava a sognare la rivoluzione proletaria, continuasse, nella sua casa di Londra, a fare la serva a lui e a tutta la sua famiglia. O quello ancor più virtuoso di Lenin, che trovò unelegantissima espressione nella delicata metafora con cui egli, conversando un giorno con Rosa Luxemburg, manifestò il suo disgusto per il libero amore predicato dallamica affermando che non era di suo gusto «bere da un bicchiere già toccato dalle labbra di un altro uomo». O quello decisamente superlativo con cui la virtuosità della Sinistra, e in special modo del comunismo, comunista, si è dispiegata nel trattamento teorico e pratico dellUomo. Giacché il vero oggetto dei suoi virtuosi interessi non è questo o qualche altro aspetto particolare dellesistenza umana. È luomo come tale. Luomo così comè. Che lei non riesce proprio a sopportare. Tanto che sogna sempre di migliorarlo. Anzi di riforgiarlo. E di sostituirlo col fatidico Uomo Nuovo. Che infatti ha più volte tentato di creare infliggendo allUomo Vecchio, alluomo così comè, lo stesso trattamento riservato abitualmente ai morbi contagiosi e dilaganti: periodiche purificazioni (le famose grandi purghe), isolamento perpetuo (gulag) e ricorrente asportazione delle parti infette dell'organismo sociale (massacri di massa).
Non dovrebbero infine esitare a riconoscere nel furore che oggi anima i casseurs delle banlieue francesi lultima e più inebriante espressione di quel terrorismo virtuoso che è il sale di tutte le rivoluzioni.
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