Le visioni di Bernadette messe in dubbio per anni

Nel momento in cui padre Laurentin prese a studiare le apparizioni di Lourdes e a pubblicare tutti i documenti, circolavano molte leggende. «Una di questa, forse la più clamorosa - spiega il noto mariologo francese - è che l’apparizione, la "bella signora", in realtà fosse Pailhasson. Era una bella donna, sposata. Si disse che quel giorno avrebbe avuto un incontro galante con un ufficiale e che questo incontro sarebbe avvenuto nella grotta di Massabielle. Così, si disse, quando Bernadette vi si rifugiò, vide non un’apparizione soprannaturale, ma la "bella signora" Pailhasson, credendo di essere di fronte alla Santa Vergine. Certo, già senza indagare di più era possibile fare delle precise obiezioni a questo racconto: non si sa come, ad esempio, madame Pailhasson sarebbe potuta salire nella grotta, nella nicchia dove avveniva l’apparizione, perché bisognava essere un acrobata e non è possibile salire senza una scala. Ma non è tutto. Abbiamo indagato, controllato i documenti, verificato ogni circostanza. Ebbene madame Pailhasson era alla fine della gravidanza proprio in quei giorni. Si trovava a casa, a letto. Ho analizzato e verificato ogni racconto. Ho fatto lo stesso controllo nei confronti di chi sosteneva che con il progredire della medicina e della necessità di controlli sempre più ferrei, i miracoli a Lourdes sono diminuiti. Posso dire che veramente abbiamo le prove del fatto che in merito alle apparizioni a Bernadette del 1858 non c’è stato alcun artificio, alcun inganno».
A Lourdes arrivò anche lo scrittore Émile Zola, convinto che la povera Bernadette non foss’altro che una misera vittima dell’isteria e della malnutrizione. Zola, giunto in paese nel 1892, ebbe la ventura di assistere a due guarigioni istantanee. Nel suo romanzo, intitolato Lourdes, ne parlerà, sostenendo però che le due miracolate erano morte di lì a poco e che dunque la guarigione era stata breve e illusoria. Peccato però che una delle due donne guarite non si arrese e continuò a protestare sui giornali dicendosi viva e vegeta. Zola arrivò al punto da andarla a trovare per offrirle del denaro in cambio del suo silenzio. Storie meschine, sulle quali la storia, quella vera, ha avuto la meglio.
Proprio negli interrogatori di Bernadette sta la risposta all’ipotesi di quanti hanno creduto di spiegare Lourdes come un’allucinazione o il frutto di una mente malata. Santa Soubirous era una ragazzina concreta, per nulla sognante, pragmatica, non una mistica visionaria.

Leggere le risposte ferme e concrete che non si stancherà di ripetere durante i lunghi interrogatori ai quali fu sottoposta è una delle migliori prove della verità di quella frase del Magnificat: «Ha deposto i potenti dai loro troni, ha innalzato gli umili». Arrivarono a calunniare i suoi genitori, sostenendo che la mente malata di Bernadette era frutto dell’alcolismo di suo padre. Bugie.

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