Le visioni dei pastorelli dalla Guerra mondiale all’attentato a Wojtyla

La terza parte del segreto di Fatima venne rivelata esattamente dieci anni fa per volere di Papa Wojtyla. Quel testo, redatto negli anni Quaranta da suor Lucia dos Santos, descriveva una visione che la Vergine offrì agli sguardi dei pastorelli nel 1917: un angelo con una spada di fuoco che emetteva fiamme «che sembra dovessero incendiare il mondo», e una voce che richiamava alla penitenza. Poi «un vescovo vestito di bianco», il Papa, e «vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose» che salivano una montagna, in cima alla quale c’era una croce fatta di tronchi grezzi e qui, dopo essere passato in mezzo ai cadaveri dei martirizzati, il vescovo vestito di bianco veniva assassinato da alcuni soldati. Il Papa della visione cadeva ucciso, mentre Giovanni Paolo II, il 13 maggio 1981, era sopravvissuto: «Una mano ha sparato – disse –, un’altra ha guidato la pallottola», attribuendo all’intervento della Vergine la sua salvezza.
Le prime due parti del segreto erano state già rivelate nel corso della Seconda guerra mondiale. Nella prima, la Madonna fece vedere ai tre pastorelli l’inferno, con le anime dei dannati immerse nel fuoco come «se fossero braci trasparenti e nere o bronzee», che emettevano orrende «grida e gemiti di dolore e disperazione». Nella seconda parte, Maria spiegò il senso di quella visione, dicendo che Dio voleva stabilire nel mondo la devozione al cuore immacolato della Vergine. Se ciò non fosse avvenuto, una nuova peggiore guerra avrebbe avuto inizio «durante il pontificato di Pio XI». Inoltre, la Russia avrebbe sparso i «suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte».
Per molti anni, a motivo delle dichiarazioni e delle interviste rilasciate da coloro che nel corso degli anni avevano preso visione del Terzo segreto, si era pensato che vi fosse contenuta una profezia apocalittica sul mondo o sulla Chiesa. Il fatto che la stessa veggente avesse indicato la data del 1960 come possibile per svelare la terza parte del testo, legava il messaggio al Concilio ormai imminente e soprattutto alla crisi che si sarebbe verificata nella Chiesa durante gli anni del post-concilio.
Dopo la pubblicazione del segreto, nel 2000, e il commento vaticano che legava la visione di Lucia all’attentato del 1981, alcuni studiosi, come pure alcuni gruppi fatimiti, hanno contestato questa interpretazione, ipotizzando che la Santa Sede non abbia reso noto tutto, ma abbia preferito occultare per motivi di opportunità una parte del testo relativa all’apostasia nei vertici della Chiesa.

Questa ipotesi è stata più volte seccamente smentita dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone che, dieci anni fa, come vice del cardinale Ratzinger, fu coinvolto direttamente nei contatti con la veggente di Fatima.
AnTor

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