Le «visioni» distorte di Bacon

Al via la rassegna cinematografica ispirata al geniale pittore irlandese

In occasione della mostra - a Palazzo Reale fino al 29 giugno - dedicata a uno dei più grandi maestri del Novecento, l’artista irlandese (di genitori inglesi) Francis Bacon, la Fondazione Cineteca Italiana ha voluto omaggiare lo straordinario pittore con una rassegna cinematografica dal titolo Francis Bacon e il cinema, da oggi fino al 4 maggio allo Spazio Oberdan.
I curatori hanno cercato pellicole che, in maniera più o meno diretta, facessero risaltare alcuni dei tratti caratteristici dell’opera di Bacon. Specifico è, senza dubbio, Love is the devil (stasera alle 21.30 e il 4 maggio alle 19) pellicola biografica che ripercorre i sette travagliati anni della liason amorosa tra Bacon ed il suo modello George Dyer. Un relazione tormentata, sadomasochistica, fatta di ripicche, invidie, gelosie, con diversi tentativi di suicidio da parte di Dyer culminati nella tragica notte parigina del ’71 quando, alla vigilia dell’importante mostra personale di Bacon al Grand Palais di Parigi, un mix di barbiturici e alcool fu fatale al povero George. Peccato che il film diretto da Maybury sia eccessivamente claustrofobico, cupo, rancoroso.
Attratto dall’ambiguità e dalla riproduzione di deformazioni tragiche di corpi che sembrano privati dalla propria anima e di una qualsiasi possibilità di redenzione, ecco che attraverso Elephant Man (domani sera alle 19 e l’1 maggio alle 15) di David Lynch, si può riflettere su questo suo inconfondibile tratto. Le sofferenze e le umiliazioni di un uomo affetto da una grave forma di neurofibromatosi che lo trasforma in fenomeno da baraccone, fino all’incontro con un medico che cerca di ridargli dignità, sono espresse in maniera incantevole dal visionario Lynch.
E che dire di Erasehead (24 aprile alle 21.30 e 27 aprile alle 19), «un sogno di cose oscure e inquietanti» come lo definì lo stesso regista Lynch, che richiama l’impianto visivo delle opere di Francis Bacon, storia di un tipografo che si ritrova a dover sposare la fidanzata incinta. Il figlio, però, è orrendo e la madre scappa via lasciandolo alle cure di Henry.

Infine, Ultimo tango a Parigi (stasera alle 17 e il 26/4 alle 19) dovrebbe richiamare alla mente l’uso fatto da Bacon dei colori (ad esempio, il viola acido) e degli ambienti. Quasi inutile rammentare la celebre trama del film di Bertolucci che consacra la passione tra un affascinante vedovo americano ed una borghese francese in cerca di emozioni forti.

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