Sotto il mezzo cappello da chef hanno due chiome brune, lunghe e con i riccioloni. Sotto il grembiule bianco una camicetta, un paio di jeans e i sandaloni adatti per le stanze asettiche. Occhi vispi e sorrisoni grandi così. Sono robuste, tanto quanto brave a preparare menu prelibati. A casa cucinano minestroni col pesto alla genovese, ripieni e stoccafisso che manco al ristorante si possono sognare. Nel centro pasti Cir a Pontedecimo preparano ogni giorno decine di piatti per i bambini delle scuole genovesi. Insomma, Francesca e Daniela sarebbero pure da sposare soltanto per come si sanno muovere ai fornelli. Per adesso, però, sono ancora giovani e sono soltanto fidanzate. Come tante altre colleghe, in totale duecento, della cooperativa di ristorazione che ieri, appunto, in via Isocorte a Pontedecimo, ha aperto i battenti del capannone a decine di genitori e bambini che sfamano ogni giorno. Un'azienda seria, di livello nazionale, con filiale a Genova per tutto il Nord Ovest, che fornisce alle mense scolastiche circa 9000 pasti al giorno. Cinquemila caldi, che significa un servizio per il Comune dalla A alla Z, fino alla distribuzione nelle scuole e al ritiro degli scarti. Quattromila freddi, che vuol, dire la fornitura di cibi da cuocere alle mense dove metà chef comunali e metà cuochi Cir, preparano i pasti per i bambini. Il risultato è, garantiscono alla Cir, praticamente uguale. Considerato che il cibo cucinato a Pontedecimo, nel giro di quarata, al massimo cinquanta minuti, arriva nelle tavole delle mense per i bambini. Tutto freschissimo. Scelto ogni mattina da una schiera di una dozzina di dietiste e nutrizioniste. Ragazze che, come ha spiegato ieri il responsabile dello sviluppo commerciale Cir Luca Brambilla, sono appassionatissime del loro mestiere. Tanto che ogni giorno contrattano prezzi e quantità dei prodotti riuscendo a strappare sempre i prezzi migliori e la merce di migliore qualità per i loro clienti. Per i loro. Come li definiscono anche Francesca e Danila, bambini. Sì, perché qui a Pontedecimo si respira poco di aria da multinazionale e tanto di atmosfera casalinga e di orgoglio aziendale. Tutto realizzato, per carità, non soltanto con cibi freschissimi e di alta qualità, ma anche con attrezzature all'avanguardia. Cucine, frigoriferi, impianti di aspirazione, per un investimento da oltre un milione di euro e forniti da Baghino e Di Persio, azienda genovese leader nel settore della ristorazione.
«Con la Cir siamo tranquilli - spiega l'assessore comunale Tiezzi - la gara è andata per le lunghe. Va bene. Ma cercavamo serietà, professionalità e servizi di alta qualità.
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