Visite in Duomo per aiutare l’integrazione

«El Duomo con Latinoamérica. Todos están invitados!». All’insegna di questo invito, si è svolta ieri pomeriggio, presso il book-shop del Duomo, la prima visita guidata di due migranti latinoamericani ai loro connazionali per conoscere la cattedrale con il suo patrimonio artistico, storico, civile e religioso. L’iniziativa fa parte di un progetto realizzato lo scorso anno dalla sezione Arte e Catechesi del Museo del Duomo, in collaborazione con l’Associazione Amici del Duomo e la Pastorale per i migranti. Da sempre la cattedrale è punto di riferimento non solo per chi è nato in città, ma anche per chi è di passaggio e tanto più di fede cattolica. Il Duomo diventa così uno strumento di integrazione in una città sempre più multietnica e globale, dove spesso l’immigrato si sente confuso e spaesato.
«Vengono qui e si sentono come a casa - spiega Anna Maria Roda, responsabile della sezione Arte e Catechesi -. Lo scopo dell’iniziativa, che presto verrà riproposta agli altri gruppi di stranieri cattolici presenti in diocesi, è stato di pensare all’integrazione degli «stranieri» a partire da ciò che ci accomuna e quindi aiutarli a conoscere l’edificio più rappresentativo della comune esperienza religiosa». L’idea è stata dunque di istituire un corso in quattro lezioni a frequenza obbligatoria, finalizzato a formare degli operatori in grado di portare i loro connazionali in visita nella cattedrale. Al progetto, spiega la dottoressa Roda, hanno partecipato soprattutto donne: «In genere svolgono professioni umili.

Interpellate sulle motivazioni della loro adesione al corso hanno detto di essere interessate a conoscere la storia del Duomo per meglio integrarsi con la vita, la cultura e la fede della città che le ospita e che dà loro la possibilità di lavorare». Infine una curiosità: quando i migranti vengono a sapere che le maestranze che hanno costruito il Duomo venivano anch’esse da Paesi lontani, si sentono ancora più legati alla città e alla Chiesa ambrosiana.

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