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Visti ai turchi, la Commissione Ue: "Ankara rispetti i patti"

Il portavoce della Commissione europea ha fatto sapere che i visti turchi saranno liberalizzati solo se la Turchia rispetterà gli accordi

Visti ai turchi, la Commissione Ue: "Ankara rispetti i patti"

"Ankara soddisfi i 72 requisiti che gli abbiamo imposto e poi parleremo dei visti". Non si è fatta attendere la risposta dell'Unione europea dopo che il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu aveva minacciato di far saltare gli accordi siglati il 18 marzo scorso se l'Ue non avesse liberalizzato i visti per i cittadini turchi. Mina Andreeva, portavoce della Commissione europea ha spiegato: "Il presidente Juncker ha espresso molto chiaramente che la liberalizzazione dei visti deve soddisfare i principi stabiliti. Tutto dipende da quando la Turchia completerà il suo lavoro e da quando Consiglio e Parlamento europeo prenderanno la decisione".

Tra i requisiti da soddisfare Andreeva ha ricordato quello sulla legge anti-terrorismo che Ankara però non ha intenzione di cambiare perché teme possa rafforzare il gruppo curdo del Pkk. La portavoce ha ribadito che l'Ue è "pienamente impegnata" ad applicare l'accordo siglato con la Turchia e che si aspetta lo stesso impegno da Ankara. "L'Unione europea - ha anticipato Andreeva - intende pubblicare la sua prossima relazione sul processo di liberalizzazione dei visti con la Turchia nel mese di settembre".

Il rischio è che le posizioni di Bruxelles e Ankara diventino inconciliabili. Le cancellerie europee non hanno preso bene le dichiarazioni del ministro Cavusoglu. Il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel ha dichiarato che "spetta alla Turchia fare in modo che vi sia la liberalizzazione dei visti". "Europa e Germania non devono essere ricattate", ha aggiunto. Della stessa linea il ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz. "Ci sono chiari requisiti per la liberalizzazione dei visti che devono essere rispettati senza eccezioni", ha detto.

Nel frattempo in Grecia continuano gli sbarchi di migranti. La Guardia costiera locale ha salvato la vita a 34 persone che tentavano di raggiungere l'isola di Lesbo, nel mar Egeo. I migranti, riferisce la stampa greca, sono stati trasferiti dalle autorità di Atene presso il centro di accoglienza di Moria, dopo che l'imbarcazione sulla quale erano trasportati ha iniziato ad imbarcare acqua. Attualmente sono presenti a Lesbo più di 3500 migranti.

La stampa locale segnala una sensibile ripresa dei flussi migratori in arrivo in Grecia dalla Turchia, in seguito al fallito colpo di stato del 15 luglio. Il sindaco dell'isola greca di Kos, Giorgos Kyritsis, ha inviato una lettera al primo ministro Alexis Tsipras ed ai leader politici del paese per esprimere la preoccupazione sul fatto che l'accordo Ue-Turchia sull'immigrazione possa essere annullato.

"Le nostre isole sono ora l'area nazionale più sensibile, ma non possono essere trasformate in depositi di persone come qualcuno vuole", si legge nella lettera del sindaco di Kos, inviata all'indomani delle dichiarazioni del ministro degli turco Cavusoglu.

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