La vita miracolosa del Siddharta della Brianza

Vita e prodigi della reincarnazione brianzola di Siddharta: la sua prima parola fu "cribbio", a due anni costruì Milano 2 e da ragazzo restituì la vista ai ciechi per aumentare i telespettatori. Oggi spegne le candeline, che da millenni sono sempre venti. In classe accusato dal compagno Fin Laden di comprare voti: assolto con formula piena. A 13 anni rilevò la scuola chiamandola "Media Set" e assunse le bidelle come veline

La vita miracolosa del Siddharta della Brianza

Questa è la storia della vita miracolosa di Silvio Berlusconi, detto Silvarta in quanto reincarnazione brianzola di Siddharta. All’età di tre anni Silvio Berlusconi ne aveva già cinque. A quattro anni il suo zaino era già quotato in Borsa... No, andiamo con ordine, partiamo dall’inizio. Alla nascita di Silvio Berlusconi si accese in cielo una stella cometa che, miracolo, si potè vedere senza pagare il canone, sopportando solo un po’ di pubblicità. Accorsero da lontano i Re Magi, Melchiorre Cinque, Gaspare Quattro e Baldassarre Uno che lo adorarono a reti unificate donandogli oro incenso e squinzie. Accorsero anche pastori, presentatori e pastorelle, che il neonato apprezzò molto, soprattutto per le loro pecorelle. Sulla grotta il cherubino Fede cantava le lodi del Signore e il serafino Apicella le suonava. La sua nascita era prevista a Natale ma Silvarta, bruciando le tappe, nacque a settembre, sotto il segno della bilancia. Allora i farisei lo accusarono ancora in fasce di falso in bilancia.

Appena nato, Silvio Berlusconi si fece il primo lifting perché non sopportava quelle manine rattrappite, quei piedini rugosi. Un mese dopo, poiché i capelli tardavano a crescere, si fece il riportino. A due mesi pronunciò la prima parola, cribbio; a tre mesi pronunciò il primo comizio. All’alba del centesimo giorno spuntò il primo dente, in serata il trentaduesimo. A quattro mesi la nutrice smise di farlo poppare perché faceva uso improprio delle tette. A cinque mesi cominciò a camminare, ma a sei andava già a cavacece sulle spalle del coetaneo Fedelino Confalonieri. A sette mesi sapeva già leggere, scrivere e far di conto, almeno così scrisse nel suo primo curriculum che mandò all’asilo nido per farsi prendere, aggiungendo pure che non beveva, non fumava ed era single. A otto mesi si tolse il pannolino, preferendo il preservativo. A nove mesi vendette il suo primo dentino da latte a una vicina; ma quando si scoprì che aveva venduto ben 99 primi dentini a tutto il vicinato, capirono che si era messo d’accordo con un odontotecnico e si spartivano gli utili. A dieci mesi fece chiudere l’asilo nido comunale perché scoprì che era infestato da maestrine comuniste; infatti i poppanti salutavano tutti col pugnetto. A undici mesi il primo miracolo: tolse l’Ici al condominio di casa sua.

Al compimento di un anno si organizzò da solo la festa a sorpresa. A due anni fondò Milano due. All’età di tre anni entrò nella scuola materna, uscendone a fine anno da direttore. All’età di quattro anni gli altri bambini studiavano le tabelline, lui le tabellone, perché già pensava in grande. All’età di cinque anni fece la primina ottenendo il voto anticipato e la separazione delle carriere delle maestrine. All’età di sei anni appena eletto capoclasse, chiese l’impeachement della maestra, accusandola di brogli elettorali. All’età di sette anni il secondo miracolo, la moltiplicazione dei telecomandi. All’età di otto anni fu accusato di pedofilia perché sorpreso a mostrare il suo telegatto a una coetanea. All’età di nove anni, al compleanno della maestra, i suoi compagni le portarono un regalo, lui la portò a letto. All’età di dieci anni fu accusato dal compagno di banco Fin Laden di comprare i voti sottobanco. Agli esami di licenza elementare fu prosciolto con formula piena.

All’età di undici anni per distoglierlo dal calcio lo iscrissero a una scuola austera di gesuiti; a fine anno scolastico i gesuiti si iscrissero tutti al Milan club. All’età di dodici anni Silvarta scacciò i Mercanti dal Tempio ma poi li invitò a casa a bere un drink e strinse accordi con loro. All’età di tredici anni rilevò la scuola media che frequentava, ribattezzandola Media Set; le bidelle furono riassunte come veline o velone, secondo la fascia d’età. Agli esami di licenza media bocciò il presidente di commissione. A quattordici anni terzo miracolo: restituì la vista ai ciechi, per aumentare il numero dei telespettatori. All’età di quindici anni lasciò in contemporanea le sue prime sette fidanzate, una dal vivo e le altre sei collegate in videoconferenza. All’età di sedici anni fu accusato di passare i compiti a un compagno calvo, Augusto, e di passare le gnocche a due amici immigrati, il russo Vladimir e il libico Muhamar.

All’età di diciassette anni crebbe improvvisamente di statura: aveva scoperto uno spacciatore di alzatacchi. All’età di diciott’anni gli comprarono le prima macchina, tre mesi dopo gli comprarono anche l’ultima e così vendette l’intero autosalone. Agli esami di maturità non fu esaminato grazie al lodo Alfano. All’età di diciannove anni il quarto miracolo: camminò sulle acque. Anzi, per superare il Predecessore, saltellò sulle acque con un piede solo; miracolosa fu pure la resistenza subacquea di Bonaiuti che in apnea fornì col suo testone la piattaforma mobile per farlo saltellare.

All’età di vent’anni Silvarta si laureò in due anni e una sessione con una tesi di laurea scritta divinamente, che intitolò la Bibbia, a sfondo autobiografico. All’età di ventuno anni Silvio Berlusconi compì ancora vent’anni. E da allora, saranno passati millenni, ogni 29 settembre, puntualmente, il miracolo si ripete: Silvarta compie sempre vent’anni.

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