Dopo una vita di truffe, in cella il re dei falsari

Lo chiamavano «Fantomas» per la sua capacità di colpire sotto varie identità e sparire nel nulla

Era il più bravo di tutti, quasi quarant’anni di truffe in tutte Italia, sempre riuscendo a sparire un momento dopo aver intascato i quattrini. E tanti. Basti pensare che è proprietario di cinque appartamenti solo nel milanese. Ma alla fine i carabinieri gli hanno messo il sale sulla coda. E lui, come tutti i fuorilegge non violenti, non ha fatto un plissé: «Va be’, è finita».
Alfredo Visconti, nato in Puglia 61 anni fa, per tutta la sua vita non ha fatto altro che inventare truffe, con documenti d’identità fatti con le sue mani «più veri del vero». Carte d’identità, buste paga, passaporti e patenti che usava per se oppure rivendeva ad altri mariuoli della sua risma. Ma stiamo comunque parlando di un vero mago del falso anche perché, e qui sta il tocco dell’artista, se doveva assumere l’identità di un agricoltore nella foto tessera appariva un signore gioviale con l’espressione un po’ ottusa e la camiciona a quadretti. Ma eccolo anche manager, con blazer blu e occhio di ghiaccio.
Un fuorilegge atipico però. Niente cocaina, casinò, night club ma a letto presto al sera. Infilando un numero imprecisato di raggiri, la maggior parte ai danni di banche a cui chiedeva mutui per comprare casa. E ogni volta erano botte da 50/100mila euro. Tutti soldi subito reinvestiti in immobili.

Cinque quelli individuati nel solo milanese ma chissà quanti ne ha ancora, intestati all’agricoltore, al manager a un’altra delle sue infinite identità. L’altro giorno però la sua carriera ha subito una battuta d’arresto. Individuato a San Vittore Olona ha cambiato residenza: San Vittore e basta. E per una decina d’anni.

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