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La vittima dell’usura? Ha tra i 40 e i 60 anni

Hanno tra i 40 e i 60 anni, sono soprattutto operai, casalinghe, impiegati e lavoratori precari, sposati e con figli a carico. Nel 55 per cento dei casi chiedono un prestito per l’acquisto dei beni primari per la casa, per il 25 per cento per l’accensione di un mutuo. È questo l’identikit delle vittime dell’usura nei territori dell’hinterland capitolino. Un fenomeno che, nella provincia romana, ha visto nel 2005 un incremento di reati denunciati del 16,5% (142 in tutto) insieme a un aumento delle vittime dell’usura di 130.000 persone.
I dati sono i risultati del «Monitoraggio del disagio sociale e rischio usura nella provincia di Roma», la ricerca svolta dall’assessorato provinciale alla lotta all’usura e dal dipartimento di Statistica dell’università la Sapienza di Roma. Da quanto emerge dalla ricerca nel 90 per cento dei casi chi cade nell’usura cerca sostegno per cause connesse al sovraindebitamento e nel restante 10 per cento all’usura vera e propria.
«Ma l’allarme viene dal fatto - ha spiegato l’assessore alla Tutela dei consumatori e lotta all’usura della Provincia di Roma Roberto Petrassi - che il 55% delle richieste di tutela proviene dalle casalinghe, dagli operai e dagli impiegati che attualmente superano quello di commercianti, imprenditori e liberi professionisti che costituiscono il 45% dei casi». Della maggioranza delle persone che hanno richiesto interventi di tutela e sostegno, quasi il 60% è concentrato nella fascia di età compresa tra i 40 e i 60 anni, sposato o convivente e con figli a carico, mentre sono in aumento le persone sotto i 40 anni e i single.
Secondo la ricerca de La Sapienza tra le cause di maggiore indebitamento - che spingono verso l’usura - c’è l’acquisto di beni primari per la casa, ovvero televisori ed elettrodomestici, che riguarda il 55% delle famiglie, l’accensione di un mutuo (25%) mentre sono in diminuzione le persone che attribuiscono il sovraindebitamento all’affitto.
«Il rischio usura interessa la provincia di Roma che «sta attraversando - ha detto Petrassi - una fase di sviluppo economico favorevole, spinta dal movimento positivo di Roma, piazza finanziaria commerciale di grande importanza e quindi di interesse strategico per la malavita organizzata». Secondo il monitoraggio effettuato nei comuni in provincia di Roma, dieci sono quelli ad alto rischio usura (Anzio, Nettuno, Ciampino, Pomezia, Fiumicino, Ardea, Lanuvio, Civitavecchia, S.

Marinella e Ladispoli), tutti compresi in un’area caratterizzata da un elevato sviluppo produttivo, un alto reddito procapite e tasso di criminalità. I comuni vicino Roma che corrono un rischio usura medio alto sono invece 8 (Marino, Frascati, Castel Gandolfo, Genzano, Albano, Colleferro, Tivoli, Guidonia).

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