Mancano solo 50 giorni a quelle che sono state definite le elezioni europee più importanti di sempre per l’Italia, peccato che ancora una volta l’Europa non centri niente.
Saranno importanti per la legittimazione del governo, per il primo test elettorale di un centrodestra diviso e litigioso, per comprendere meglio grillismo e antieuropeismo. Latita quello che dovrebbe essere centrale nel dibattito: dove va questa Europa debole e autolesionista, ma soprattutto come vuole comportarsi l’Italia in Europa?
Se stampa e opinione pubblica non se ne occupano c’è invece qualcuno che di Europa se ne intende ma soprattutto si occupa. Sono i nostro giovani.
Oggi essere antieuropeisti è facile e quanto mai politicamente conveniente, ma nell’Unione ormai ci siamo e non se ne esce a furia di slogan elettorali. Allora largo alle proposte ma soprattutto largo al lavoro di chi questa Europa la vuole cambiare per il nostro bene.
Questo weekend si è tenuto a Cipro il consiglio dello Yepp, movimento giovanile del Partito Popolare Europeo che conta 57 organizzazioni politiche giovanili di centro destra aderenti. A rappresentare l’Italia i Giovani UDC e i Giovani Forza Italia, questi ultimi promotori di una risoluzione che propone alcuni passi in avanti sostanziali: elezione diretta del presidente della Commissione e nuovo processo legislativo più snello ma soprattutto più democratico.
La battaglia con alcuni paesi nordici, capofila la Svezia, terrorizzati dall’ipotesi di un superstato europeo si consuma in consiglio acceso, sono presenti molti rappresentanti ai vertici delle rispettive organizzazioni nazionali. Si decide la posizione che PPE avrà nei prossimi anni.
C’è soddisfazione quando la proposta italiana, presentata da Margherita Saltini, viene approvata a maggioranza. Non è solo una vittoria politica. Finalmente a vincere è un’Italia che si preoccupa di Europa.
Finalmente a vincere è una visione di Europa sempre democratica e vicina ai cittadini. Finalmente l’Europa è al centro dell’impegno politico delle nuove generazioni.Allora diciamolo ai soloni: prendete esempio dai nostri giovani e andate a Bruxelles con il coltello tra i denti. Non c’è altra via.
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