Come vivere i Parchi di Nervi

Sul pratone di Villa Grimaldi ne succedono ormai di tutti i colori: spettacoli teatrali, incontri, giochi, balli, danze; e a breve anche trofie, trippe, frisceu e l'immancabile «gottu de vin». E allora «Viviamo i Parchi di Nervi», ma sì, godiamoceli questi parchi, un angolo di paradiso a un passo dalla città e comodissimo dalla stazione quasi «rivierasca» in fondo al Viale delle Palme: una bella boccata di aria di mare, cestini della merenda e per finire un pisolino sotto un vetusto pino di Aleppo. Cosa chiedere di più? Un fine settimana, il prossimo, organizzato dal Municipio Levante e dedicato al relax, vicino a casa, magari senza l'incubo del serpentone che ogni week-end divora le strade litoranee.
Si inizia venerdì mattina, a partire dalle 9, con la festa delle scuole: bambini e ragazzi delle materne, elementari e medie (circoli didattici di Borgoratti, Sturla, Quarto, Quinto e Nervi) si cimenteranno in performances diverse, preparate durante l'anno scolastico proprio per questa allettante occasione: recite, canzoni o chissà quali altre trovate artistiche da proporre ad amici, parenti o a chiunque passi di lì per caso.
Sabato mattina sveglia puntata e via, tutti ecologisti per (almeno) un giorno, a pulire i parchi da sterpaglie, erbacce e magari, già che ci siamo, da sacchetti di patatine, cartacce e bucce di banana; tutti caldamente invitati, armati di sacchi, guantoni (gentilmente forniti da Aster) e soprattutto di buona volontà (questa invece si porta da casa), per una mattinata intera dedicata all'ambiente e alla genuina (e ormai fantomatica) educazione civica. Pazienza, tanto all'ora di pranzo ci si rifà della fatica con la rigenerante trofiata al pesto offerta dagli alpini.
Domenica la festa impazza tutto il giorno, con una manifestazione di rievocazione medievale (la prima edizione in assoluto), rigorosamente in costume, con allestimento campi, danze tipiche ed esibizioni di combattimento del 300, tra sbandieramenti e, chissà, magari anche rulli di tamburo.

E dopo le glorie del torneo, tutti di nuovo dagli alpini, in una commistione di cavalieri mascherati e penne nere che un tantino certo stride. Ma si sa, quando ci sono le focaccette, tutti i falsi storici sono concessi.

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