Vivigas, la «piccola» che ha battuto l’Eni

Quando l’impresa familiare batte il colosso: è il caso di Vivigas, unica azienda privata nella gara per Aemme Linea energie, che ha vinto superando concorrenti del calibro dell’Eni. E l’ad Andrea Bolla ne è giustamente orgoglioso.
Quali sono i vostri obiettivi di crescita?
«Il nostro fatturato passerà da 200 a 300 milioni: inoltre, avendo più massa critica possiamo ottenere contratti migliori e aumentare gli investimenti».
Il costo dell’operazione?
«Abbiamo acquistato l’80% della società per 24 milioni. Il restante 20% resta in mano ai soci pubblici, cioè Amga Legnano, Aem Magenta e Amga Abbiategrasso».
Pubblico e privato insieme: funzionerà?
«Adesso è il momento migliore, con liberalizzazioni e privatizzazioni all’ordine del giorno: che una Pmi come noi, che vive di libero mercato, entri alla pari nel mercato energetico mi sembra un passo importante sulla strada della concorrenza».
Come giudica lo scorporo di Snam da Eni?
«É una decisione giusta, ma attenzione a non farne la panacea universale. Perchè ci sia vera concorrenza, ci vogliono regole chiare, che rendano il mercato più stabile e attrattivo».


Da presidente di Confindustria Verona, è d’accordo che l’energia in Italia costa troppo alle aziende?
«Certo, anche per il carico fiscale: sul gas si pagano le accise e poi ancora l’Iva sulle accise. Qui deve intervenire la legge: ma poi tocca alla concorrenza. Su questo le pmi dell’energia, come la nostra, e quelle del manifatturiero devono allearsi».

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