(...) in cui vivevano. Lasciò la casa andando a vivere con i genitori. Lei, senza lavoro e con due figli ha continuato a non trovare unoccupazione. A provvedere al mantenimento della donna e delle due figlie erano i genitori. Poi, un anno e mezzo fa, il padre morì e la pensione su cui si sorregge la famiglia scese a 434 euro mensili.
Cifra con la quale si devono sfamare in 4 in famiglia, in più la difficoltà a pagare il canone daffitto. Situazione peggiorata anche dal fatto che la vedova aveva dimenticato di compilare il modulo Isee e si era trovata il canone aumentato da 100 a 200 euro mensili. In tutto questo, la figlia 18enne scoprì di essere affetta da tumore al polmone sinistro. Ma le regole, si sa, non si possono trasgredire. La morosità scatta anche in questo caso e Arte sfratta la famiglia.
A denunciare il tutto è il difensore civico Pietro Gambolato che racconta come dal 29 aprile questa famiglia si sgretoli: «La signora con il figlio di 5 anni verrà alloggiata dallassistenza sociale in casa famiglia, la donna 78enne in una residenza protetta mentre la figlia malata- sostiene Gambolato- verrà ricoverata in qualche degenza sanitaria. Tutto questo comporterà costi maggiori al sistema rispetto al fornire un alloggio per lintera famiglia per un canone di 100 euro». Gambolato ha chiesto ad Arte di bloccare lo sfratto, e a preso spunto da questa storia per fare un appello alle istituzioni perché si possa realizzare un fondo tra Regione, province, comuni ed altri enti, da cui si possa attingere per casi come questo. Ed è la stessa posizione assunta dallassessore alle politiche abitative del Comune di Genova, interpellato per capire se in questi casi Tursi possa intervenire vista lemergenza: «Non abbiamo possibilità di operare- racconta Bruno Pastorino-. Siamo in una situazione paradossale: ha meno tutele chi alloggia in residenzialità privata piuttosto che pubblica».
Vivono con 434 euro al mese, sfrattati da casa
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