Pechino Non cè alcun riscontro concreto, ma le voci che rimbalzano su internet in Cina diffondono una notizia che se fosse vera sarebbe clamorosa: Kim Jong-un, il trentenne leader del regime comunista della Corea del Nord, sarebbe stato assassinato a Pechino nel primo pomeriggio di ieri durante una visita ufficiale.
Secondo queste informazioni non confermate, che Weibo - il Twitter cinese - ha contribuito a diffondere, Kim sarebbe stato ucciso mentre si trovava a casa di amici nella capitale cinese: il suo assassino sarebbe poi stato a sua volta ucciso dalle guardie del corpo del leader nordcoreano. A «riprova» di questi presunti fatti, su internet circolano interventi di testimoni - ma anche su questi mancano conferme - che riferiscono di aver visto diverse auto scure dinanzi alla sede diplomatica nordcoreana a Pechino: elemento questo francamente fragile.
È probabile che Kim sia in realtà vivo, dato che - come ha spiegato un blogger cinese - «voci come queste rimbalzano sulla Rete una settimana sì e una settimana no». Gli esperti americani aggiungono che, quando un messaggio su Weibo comincia con la frase «secondo fonti attendibili», si tratta quasi sempre di un falso.
Kim Jong-un, terzogenito del «Caro Leader» Kim Jong-il scomparso lo scorso 17 dicembre per un attacco cardiaco, è succeduto al padre al vertice della dittatura comunista al potere a Pyongyang dal 1949. Il regime nordcoreano, caso unico al mondo, si è fin qui perpetuato in base a una linea familiare quasi dinastica, come se si trattasse di una monarchia. Che quasi di sicuro morirebbe col suo terzo re.