Voglia di matematica: ti amo diventa «t=T+10»

Un giorno Antonio Barbieri comprò a Londra un libro scientifico. Questa la dedica: «A Sue con Amore per t=T+10». Allora capì. Tutto si può esprimere con la matematica anche la frase più bella del mondo come: «Ti amerò per sempre», perchè se «t» è il tempo e «T» è l’espressione di un tempo astratto e indefinito, l’autore ha voluto dire «qualsiasi sia il valore di T», cara Sue, io ti amerò sempre per dieci minuti di più.
Astrofisico di origine veneta, Barbieri ora dà inizio al suo progetto, «Corsi di Matematica» insegnata in modo divertente, così che sia la vecchietta che sì e no ha la cognizione di numero, sia il professionista, che ha masticato con tecnica la scorza dura di una materia dal nocciolo filosofico e poetico, possano accedere a sistemi geometrici e piani cartesiani potendoli vedere come una dimensione concreta e quantificabile che appartiene alla nostra vita quotidiana. «Oggi abbiamo il computer, che è uno schiavo stupido in grado di elaborare in pochi secondi calcoli che impiegheremmo qualche migliaio di anni ad eseguire - spiega l’astrofisico -. Perciò siamo liberi dal concetto di ritenere la matematica un sistema di somme o sottrazioni. E possiamo accedere al suo pensiero più elevato». Resosi conto che l’ignoranza in questo campo è crassa, poiché persino gli studenti degli ultimi anni delle superiori arrivano da lui non avendo ancora capito cosa sia una retta, se non una riga tracciata da un punto ad un altro punto, e non un «corpo» nello spazio dalle precise caratteristiche, Barbieri ha costruito con le sue mani in un seminterrato in via Davanzati, 28, in zona Dergano-Bovisa, un centro dove dalle pareti dipinte con grafici, ai soffitti da cui pendono modellini di astronavi, alla «libreria digitale» dove i volumi sono i computer, si impara l’evoluzione di un pensiero la cui modernità inizia proprio dalla mente di un nostro genio, Galileo Galilei.
«Non è vero che gli italiani sono poeti, scrittori, giornalisti. Sono portati per questa scienza a condizione che venga presentata non come un noioso, vecchio sistema di calcolo, metodo ancora oggi imperante nelle scuole, ma nella sua reale essenza. La matematica è la presentazione virtuale della realtà. Gli Avatar di James Cameron sono il risultato di espressioni matematiche e noi non riusciamo a concepirlo». Per esemplificare Barbieri inserisce in un computer un elaborato sistema di equazioni e il risultato che esce dalla stampante è un volto di donna, composto dall’incontro di parabole, curve e iperboli. «Quando chiedo ai miei studenti cos’è un piano cartesiano mi guardano con stupore.

Poi inizio a parlare loro di una «x» e una «y» che messe matematicamente in relazione tra loro da una semplice funzione, come y=3per x+2, allora vedono che il piano di Cartesio è il modo più semplice per individuare un punto nello spazio. Ed è più semplice ancora di un indirizzo, come via Davanzati 28, con cui lei è potuta arrivare qui. La matematica è magica. Sentiamola così». Héureka, come esclamò Archimede!

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica