«Voglio sposare moda e cultura»

Moda e cultura. Sfilate e passerelle. Party esclusivi e visite guidate aperte al pubblico. Un insolito connubio, quello tra moda e cultura che a Milano non si era mai visto. Ecco allora che domani per la prima volta parte il tandem: settimana della moda donna e progetto Montenapo. È Massimiliano Finazzer Flory, assessore alla Cultura del Comune a vestire i panni del regista del progetto, organizzato in collaborazione con le due associazioni di via, Montenapoleone e via della Spiga.
Assessore di cosa si tratta?
«Un viaggio nel Quadrilatero della moda, visto con altri occhi, con uno sguardo nuovo, estetico innanzitutto e culturale. Con questo progetto Montenapoleone non sarà più solo sinonimo di griffe. Angoli dimenticati nel cuore della città come la chiesa di San Francesco da Paola e il caffè Cova, il museo Bagatti Valsecchi, fresco di restauro o la Sala Garzanti con il mosaico di Pericoli tornano alla ribalta».
Per chi?
«I primi turisti sono i milanesi. Non solo, da una mia ricerca risulta che anche la stampa estera si lamenta del fatto che alla sera, al termine delle sfilate a Milano non c’è nulla da fare».
A parte le feste più esclusive...
«Appunto, noi vogliamo offrire eventi e momenti culturali a tutta la cittadinanza, per invitare i milanesi nei luoghi che hanno dimenticato o che non conoscono. Quanti sanno - provoca Finazzer - che in via Montenapoleone c’è la casa di Cattaneo? E che nella stessa via abitò anche Carlo Porta?».
D’ora in poi la settimana della moda si sdoppierà: di giorno le sfilate, di sera la cultura...
«Ad aprire le danze saranno circa una ventina tra moto e auto d’epoca guidate dai collezionisti del Club Milanese Autoveicoli d’Epoca. Cui seguirà alla sala Garzanti di via della Spiga una conferenza su Moda e futurismo. Giovedì, invece, nello scenario della chiesa di San Francesco da Paola si terrà il concerto delle fisarmoniche in quintetto. Venerdì sera l’apertura straordinaria del Museo Bagatti Valsecchi (via Santo Spirito 10) offre la possibiltà di partecipare a una visita guidata intervallata da cori futuristi della Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi. Insomma ogni evento è ispirato al luogo in cui si svolge. Si chiude martedì con la conferenza «Milano... che cos’è la bellezza?».
Insomma un esperimento che potrebbe diventare un appuntamento fisso?
«Assolutamente, le idee ci sono già. Per settembre abbiamo pensato a visite guidate alla casa del Manzoni, altro gioiello dimenticato dai più, con un percorso “che ricalchi le orme dello scrittore”. Non solo, sempre a settembre inaugureremo la collaborazione con il premio Bagutta. Si potrebbe già pensare a reading di brani tratti dalle opere vincitrici».
Chiuse le polemiche, si pensa a un futuro di collaborazione...
«Spero che dall’autunno si inauguri una collaborazione con gli stilisti.

In realtà con alcuni è avviata: organizzeranno piccoli eventi nelle loro boutique. Per l’apertura della stagione dei saldi, già quest’estate, invece studierò un progetto simile, che contribuisca anche ad animare il centro».

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