Roma - Ogni tanto Francesco Speroni da Busto Arsizio va giù duro come un caterpillar. Per lui, ex ministro del primo governo Berlusconi, ex tecnico di volo, leghista della prima ora, eurodeputato del Carroccio, ieri era un giorno di quelli. Intervistato da Affaritaliani.it ha sparato a zero sul Popolo della libertà, creando un putiferio politico tra gli alleati di governo. «Il Pdl è un bordello e Cicchitto un rudere della Prima Repubblica», ha scalciato il leghista col vezzo delle cravatte in cuoio stile Texas. «È un troglodita», la reazione stizzita del capogruppo pidiellino alla Camera, che ha incassato la solidarietà di molti colleghi di partito, finiani compresi.
Partito da valutazioni di carattere politico in cui dichiarava di veder bene, in futuro, «Berlusconi presidente della Repubblica e Tremonti premier», Speroni ha proseguito affermando che «Tremonti ha una visione settoriale e deve fare quadrare i conti, mentre Berlusconi ha una visione più generale». Finendo poi per lanciare la granata sia al Cavaliere che al suo partito: «Non mi piacciono tutti quegli inviti che Berlusconi fa a Casini, Rutelli e altre porcherie. Questo mi dà molto fastidio perché erano avversari anche quando eravamo alleati».
Fin qui niente di strano, visto che il Carroccio non ha mai fatto salti di gioia quando si è ventilata l’ipotesi di allargare l’alleanza ai centristi. Ma poi non s’è fermato qua, Speroni: «Sentir dire ogni volta “Vieni qui, questa è la tua casa...”. È vero che il Pdl a volte assomiglia più a un bordello che a una casa ma non esageriamo». Alla parola bordello, chiaramente, è partita la richiesta di specificare: «Bordello? In che senso?». E lui: «Detto apertamente, perché entrano tutte le puttane della Prima Repubblica. Tutta la Prima Repubblica è dentro lì». Boom. Non solo: «Non posso dimenticare che Cicchitto era capogruppo dei socialisti; nella Lega non c’è nessuno che apparteneva alla Prima Repubblica, e anche molti ex An non digeriscono questo fatto. Cicchitto era un loro avversario e adesso è il loro capogruppo». Ce n’è abbastanza per un terremoto politico, prima di concludere con un’altra scossa: «Può darsi che gli stia bene ma mi dà fastidio che Berlusconi continui a invitare tutti i ruderi della Prima Repubblica».
La scudisciata del leghista provoca l’immediata reazione di Cicchitto, dipinto come un rottame dell’Italia che fu: «Essendo notoriamente un troglodita, Speroni non è in grado di parlare né della Prima, né della Seconda e neanche della Terza Repubblica». Liquidato con sarcasmo, prima di pungerlo ulteriormente: «Per fortuna la Lega alla Camera, al Senato e negli enti locali ha una classe politica di altro livello». Anche Osvaldo Napoli non ci sta e sfida a duello Speroni nell’andare alla conta di quanti hanno le radici in un passato scomodo: «Ricordo a Speroni, che afferma che nella Lega non vi sono esponenti della Prima Repubblica, che nel caso sono a sua disposizione per elencarne a decine: le acquisizioni in questo ultimo periodo di persone ascrivibili a quella categoria da parte del suo partito sono diventate quotidiane». E anche Giorgio Stracquadanio lo pizzica: «Speroni non poteva trovare altro sistema che attaccare il capogruppo del Pdl per uscire dall’anonima irrilevanza del suo dolce far nulla europeo». E ancora, più esplicito che mai: «Speroni rappresenta l’antiquariato della Lega ed è forse mosso dall’invidia della bella e meritata carriera di personalità politiche come l’ex capogruppo alla Camera Roberto Cota, che oggi guida con sagacia il Piemonte, o dell’attuale capogruppo Marco Reguzzoni».
«Siamo certi che Umberto Bossi correggerà immediatamente le insultanti parole dell’eurodeputato della Lega», scommette l’onorevole Jole Santelli anche se, per ora, il Senatùr tace. Parla, invece, il finiano Benedetto Della Vedova. Anche lui in difesa di Cicchitto: «Ho letto l’attacco gratuito e sguaiato del leghista. Mi spiace ma non mi stupisce che da parte della Lega giungano con tanta leggerezza e libertà d’interferenza, giudizi liquidatori su figure centrali del Pdl, come appunto quella di Cicchitto».
Non solo: «Al di là della polemica e del dissenso interni con il capogruppo, fisiologici in un grande partito come il nostro, voglio manifestare la mia solidarietà a Cicchitto».Per un giorno, grazie a Speroni, pidiellini e finiani si sono stretti la mano.
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