Volantini anti-Cgil E per il sindacato «tornano i fascisti»

Proibito criticare la Cgil. Proibito distribuire volantini che denunciano come il sindacato della sinistra abbia abbandonato al loro destino gli operai dei cantieri dell’Alta Velocità in Val di Susa, assaltati dai teppisti No-Tav. Ancora più proibito esporre su corso di Porta Vittoria, davanti alla Camera del Lavoro, uno striscione che accusa la Cgil. Tutto ciò, in un singolare comunicato del sindacato, equivale nè più nè meno ad una «provocazione fascista» contro la quale si invita nientepopodimeno che alla «vigilanza democratica». Tutto accade ieri mattina, quando un gruppo di appartenenti al «Nucleo Marinetti» si presenta davanti alla Camera del lavoro per distribuire i volantini in solidarietà con gli operai dimenticati dalla Cgil. In realtà non sono proprio fascisti, visto che il «Nucleo Marinetti» appartiene alla Giovane Italia, una organizzazione giovanile del Pdl. «I quali, senza autorizzazione, (di chi?ndr) distribuivano materiale di propaganda contro il sindacato», denuncia il comunicato. La reazione della Cgil non si è fatta attendere: un gruppo di militanti sindacali è uscito dal palazzo e senza tanti complimenti ha allontanato i «provocatori». Nel parapiglia, ad aggravare la provocazione, un anziano funzionario sindacale si è preso un colpo di casco in testa.

Fiera la reazione di Onorio Rosati, segretario della Camera del Lavoro: «E’ il frutto di un pericoloso clima politico in città che è stato colpevolmente tollerato in tutti questi anni e che vede le diverse formazioni di destra impegnate in atti provocatori nei confronti di persone, di iniziative e di luoghi simbolo dell’antifascismo, della sinistra e del lavoro. Invito i militanti della Cgil a mantenere la calma, ma nel contempo ci tengo a sottolineare che non accetteremo altre provocazioni».

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