Milano - Riccardo Capecchi, collaboratore della presidenza del Consiglio, ha rinunciato al suo incarico, dopo che domenica scorsa aveva approffittato di un passaggio aereo per Roma sul volo di Stato che aveva riporato nella Capitale il vicepremier Rutelli, al termine del Gp di Monza. La notizia l’ha data lui stesso con una lettera a "Dagospia", il sito di gossip che per primo aveva sollevato il caso dei passeggeri del volo di Stato per il Gp di Monza.
La lettera "Caro D’agostino, oggi il sito di Dagospia ha pubblicato una mia foto mentre mi imbarco sul volo di ritorno da Milano che riportava a Roma il vice presidente Francesco Rutelli dopo il Gran Premio di Monza. Ero su quel volo di ritorno da Milano per atto di cortesia del ministro Rutelli - scrive Capecchi - dopo aver partecipato a titolo strettamente privato al Gran Premio e tengo a precisare che ero in possesso di un biglietto regolarmente acquistato per il volo AZ 2119 delle ore 20.00 da Linate a Fiumicino. Sono certo di non aver commesso alcun illecito o violazione di legge ma consapevole tuttavia di aver compiuto una leggerezza: mi è ben chiaro che non tutti hanno l’opportunità di salire su un volo di Stato in alternativa ad un volo di linea solo per risparmiare alcune ore di attesa. Ciò a prescindere che in quella circostanza vi siano o meno fotografi appostati per fare degli scoop giornalistici contro questa o quella autorità dello Stato. E credo anche che nella vita si debba essere conseguenti e che i comportamenti individuali anche del più piccolo collaboratore, quale io sono, non debbano in alcun modo inficiare ruoli ed istituzioni, esse sì importanti e prestigiose. È per questo motivo che ho già ritenuto opportuno rimettere in modo irrevocabile il mio incarico presso la presidenza del consiglio. Ringrazio con l'occasione il presidente Romano Prodi e il sottosegretario Enrico Letta per l’opportunità che mi hanno dato in questi mesi di collaborare al loro fianco".
La risposta Una lettera apprezzata da Dagospia "Gentile Capecchi, solo due parole per un gesto che Le fa onore: è Mastella che deve dimettersi da ministro, non lei", è la risposta del sito di Roberto D’Agostino.
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