«Voli via Roma, il viaggio s’allunga e costa 40 euro in più a passeggero»

Il presidente: «Ho studiato anche un piano per evitare la colonizzazione degli stranieri»

Sabrina Cottone

«Alitalia può anche spostare i voli da Malpensa a Fiumicino, ma i passeggeri rimangono qui». Giuseppe Bencini, presidente della Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, invita a non perdere di vista le questioni più elementari, come il numero di passeggeri infinitamente superiore al Nord e la posizione geografica di Malpensa che la rende molto più adatta a ospitare voli intercontinentali verso il Far East e gli Stati Uniti.
Malpensa è il tallone d’Achille di Alitalia, come sostiene Rutelli?
«Assolutamente no. Il problema di Alitalia sono i costi abnormi che ha, compreso il dover portare milleottocento persone da Fiumicino a Malpensa. Malpensa ha un mercato ben più ricco sia per il numero di passeggeri che per il tipo di biglietti che vengono staccati, la gran parte dei business. Inoltre, per fortuna di Malpensa e sfortuna di Fiumicino, la Terra è una sfera e non un cilindro, così per andare a New York si passa dalla Groenlandia e non da Gibilterra».
E se Alitalia spostasse i voli intercontinentali da Malpensa a Fiumicino?
«Per i passeggeri del Nord significherebbe andare al Sud e da lì prendere un altro aereo per il Nord. Stati Uniti, Cina, Corea, Taiwan, Giappone sono tutte rotte Nord. Questo significa impiegare due ore di volo in più, circostanza scomoda ma anche costosa: volare via Sud costa quaranta euro in più per passeggero».
C’è chi sostiene che Linate è il peggior nemico di Malpensa. Concorda?
«Il peggior nemico di Malpensa è una politica aeroportuale che ha fatto crescere la possibilità per le compagnie straniere di alimentarsi sui nostri scali, sia nel Nord a Verona, Torino, Orio che ad Ancona o Palermo, prendendo passeggeri e portandoli negli hub del Nord come Francoforte o Parigi, per poi trasportarli in Cina o in America. Quanto a Linate ha le sue buone ragioni di esistere come aeroporto point to point, ma al tempo stesso bisogna tener conto che ogni anno porta duecentocinquantamila passeggeri verso altri hub centroeuropei. Alitalia potrebbe avere vantaggi maggiori concentrando i voli a Malpensa».
È possibile avere due hub, sia Malpensa che Fiumicino?
«L’Italia è tutta bipolare e dal punto di vista aeronautico Roma e Milano hanno due vocazioni diverse. In ogni caso Malpensa è l’unica possibilità di collegamento con aree omologhe al Nord come sviluppo industriale e commerciale quali sono Far East e America. Roma invece è una porta d’ingresso per i turisti».
Intanto sono stati tagliati voli da Malpensa proprio per Shanghai e Washington...
«I collegamenti diretti con Shanghai sono stati ridotti da sette a cinque la settimana e così come il taglio del Washington entrano nella contabilità industriale, non sono drammi.

Un dramma sarebbe se si pensasse di spostare i voli a Roma, perché rimarrebbero semivuoti».
Si parla di una compagnia del Nord che possa subentrare ad Alitalia. È un’ipotesi realistica?
«È una delle tante ipotesi che stiamo valutando con interesse, ma ci sono diverse situazioni ancora da definire».

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