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Il volley azzurro è in provincia di Helsinki

A Padova il tecnico Berruto sfida le grandi con tre finnici sconosciuti: «E ne ho tanti altri pronti a venire qui»

Francesco Rizzo

da Milano

Brasiliani, serbi e olandesi lo hanno ammesso più volte, dopo aver vinto medaglie dalle Olimpiadi in giù: i loro campioni del volley sono maturati sotto le nostre reti. E così, magari, c'è qualcuno che fa sogni di gloria arrivando nel nostro campionato anche da altre latitudini. Persino dalla Finlandia. Con l'anticipo Santa Croce-Treviso (ore 16.15, diretta Sky) si inaugura oggi la serie A1 2005-06 e mezza Italia - da Trento a Perugia, da Macerata a Piacenza - sgomita per togliere lo scudetto ai veneti, forti di quattro azzurri protagonisti dell'Europeo romano, appena vinto. Ma la curiosità arriva da Padova dove una nobile provinciale riparte lanciando tre giocatori pescati proprio nel Paese dei mille laghi, non certo una potenza della pallavolo internazionale. Un alzatore che militava in Belgio, Mikko Esko, la sua promettente riserva Simo-Pekka Olli e un altro ragazzo da far crescere, l'opposto Matti Hietanen. Complice il nuovo allenatore, il piemontese Mauro Berruto, che della Finlandia è commissario tecnico. Non è una novità assoluta: Sammelvuo, che ha giocato con il Tours campione d'Europa 2005, si è visto a Cuneo. Ma tre in un colpo...
«In estate abbiamo rifondato la squadra e accolto i suggerimenti di Berruto», spiega il presidente Maurizio Sartorati, imprenditore che, da sedici anni (e finché non si stancherà) raccoglie nuove forze per tener vivo il volley a Padova. «Esko vuole sfondare, gli altri due sono giovani giganti che non incidono sul bilancio. La loro voglia di imparare ci è piaciuta. Miriamo a qualcosa in più della salvezza e faremo anche la Coppa Cev, portando le bellezze di Padova in Europa». In effetti la squadra si chiamerà Giotto-Padova Città d'Arte e avrà sulle maglie le stelle che compaiono negli affreschi della Cappella degli Scrovegni, giunta quest'anno a sette secoli di splendore. Ma in campo serviranno muri e schiacciate. E pure i finlandesi saranno sotto esame.
«Lassù il volley non ha il seguito dell'hockey o del calcio ma è molto popolare fra i giovani», racconta Berruto. «Ho visionato una quarantina di atleti e tengo nel cassetto i nomi di qualche altro giocatore interessante. È importante scoprire mercati meno noti. Esko ha qualità tecniche e molta intelligenza: scommetto su di lui. Olli, un ventenne di 2.05, è un'ex-promessa del giavellotto che un infortunio ha portato in palestra da appena tre anni e partirà dalla panchina insieme a Hietanen, nazionale classe '83. Come tutti i nordici hanno la cultura dell'allenamento e non temono di uscire presto di casa. La lingua? Io chiedo di parlare italiano e loro stanno imparando».
Per ora è in inglese che il ventisettenne Esko racconta di aver scelto il volley - «lentopallo» in finlandese - sulle orme del padre, si stupisce scoprendo che il connazionale Jari Kurri, asso dell'hockey, ha pattinato un inverno a Milano e spiega di considerare l'Italia l'università del gioco. Lo aiuterà la presenza della sua fidanzata, Saara Loikkanen, schiacciatrice, che ha trovato una maglia nella Megius Padova di A1 donne.

Anche i finlandesi tengono famiglia.

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