In volo sul transatlantico con le ali

A bordo dell'Airbus A380 il trionfo del lusso: ci saranno casinò, cabine con letti e ristoranti. La classe economica larga come la business. Il gigante dei cieli è progettato per volare 16 ore con 550 passeggeri a bordo

In volo sul transatlantico con le ali

Tolosa - L'aereo è imponente, anche se, visto dall'esterno non fa immediatamente percepire l'ampiezza dei volumi e delle dimensioni. È l'Airbus A380, il nuovo superjumbo che entrerà in servizio a ottobre.
È lungo oltre 72 metri metri, ha una apertura alare di quasi 80 metri è alto 24 metri e pesa, a vuoto, poco meno di 280 tonnellate. Può portare 550 passeggeri nelle abituali tre classi e durante le prove di certificazione ha caricato 873 persone. Ma quello di oggi è un volo riservato alla stampa e sono un po' meno di 200 i giornalisti chiamati a provare in anteprima il nuovo colosso dei cieli. L'aereo sul quale prendiamo posto è uno dei cinque prototipi, il MSN 07, ed è configurato quasi come un normale aereo di linea: 519 posti, in tre classi. Ha compiuto appena nove voli.
Si sale a bordo simultaneamente sui due ponti (c'è anche un terzo ponte, inferiore, per bagagli e cargo). Le dimensioni della cabina sono notevoli: 550 metri quadrati complessivi. Nessun altro aereo offre tanto. Lo spazio su un velivolo è merce preziosa ed è nell'impiego di questa risorsa che le compagnie aeree si daranno battaglia. In comune tutti gli A380 hanno gli scenografici scaloni che collegano i due ponti, ma poi ciascuno sceglie come allestire l'aereo. E protegge con la massima segretezza il proprio design. C'è chi installerà uno o più bar, chi offrirà una lounge, chi un duty free o addirittura un casinò. La sfida si continua nella scelta delle poltrone business e di prima classe: alcune compagnie aeree offriranno sistemazioni lussuose, fino agli scompartimenti privati con letti matrimoniali per i passeggeri di prima super, che potranno anche utilizzare bagni con docce. Questo perché il livello di comfort sta continua ad aumentare. Migliora anche la classe economica: l'A380 è così grande da consentire di aumentare lo spazio tra i sedili e le sedute sono più larghe di qualche, prezioso, centimetro. Le file sono da dieci sedili nel ponte inferiore, otto in quello superiore. Anche le cappelliere sono molto ampie e non ci sarà problema a sistemare un trolley, borsa per computer e cappotto.
Quando decolliamo le condizioni meteo non sono favorevoli, pioviggina, c'è un po’ di vento al traverso. L'A380 manovra a terra con sorprendente agilità, si allinea alla pista, il comandante spinge subito le manette dei quattro motori. L'A380 accelera rapidamente e raggiunge la velocità di rotazione in una trentina di secondi. Abbiamo percorso forse 1.500 metri di pista. Il vento laterale disturba un poco, i computer e i piloti ne smorzano l'effetto e l'A380 comincia a salire. Siamo molto leggeri, si fa per dire: 360 tonnellate, di cui 48 di carburante. A pieno carico il peso è di 560 tonnellate, con 310.000 litri di cherosene. Del resto il nostro volo durerà un paio d'ore, mentre l'aereo è progettato per volare fino a 15.000 km di distanza rimanendo in aria per 16 ore. Non c'è quindi bisogno di usare tutte le 130 tonnellate di spinta erogate dei motori Rolls-Royce Trent 900. L'A380 mostra intanto un altro dei suoi pregi: il livello di silenziosità è eccellente.
Diamo un’occhiata alla cabina di pilotaggio: è veramente spaziosa ed accoglie i due piloti. Lo stile è quello consueto dei cockpit degli aerei Airbus: barra di controllo laterale e tanti schermi elettronici. La novità è rappresentata dai due computer laterali che rappresentano la interfaccia uomo/macchina e sostituiscono tutta la «carta».
Torniamo in cabina. L'A380 ha finestrini molto più ampi rispetto agli aerei precedenti, anche l'illuminazione è innovativa, studiata per evitare ombre e contrasti affaticanti. E la pressione artificiale è mantenuta a livelli più bassi: a 41mila piedi reali corrispondono settemila piedi in cabina. Tutto questo riduce la «fatica» del volo per il passeggero sulle lunghe tratte.

È già ora di tornare a Tolosa, abbiamo sorvolato Pirenei, abbiamo volato sul mare, ma si è visto poco. Tocchiamo a un peso di 340 tonnellate. Presto l'A380 sarà una presenza comune nei principali aeroporti hub mondiali. Italia esclusa, almeno per il momento.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica