Cultura e Spettacoli

Per la prima volta in Germania una mostra storica su Hitler

Apre venerdì a Berlino una grande esposizione sul Führer, a 65 anni dalla caduta del nazismo. Più di mille reperti, tra cui manifesti di propaganda, busti del dittatore e libri per cercare di spiegare l'ideologia delirante del Reich

Si apre venerdì a Berlino la prima grande mostra tedesca su Adolf Hitler, a 65 anni dalla caduta del nazismo. Più di mille reperti, tra cui manifesti di propaganda, busti del dittatore e libri, vengono esposti nel «Deutsches Historisches Museum» (Dhm) per tentare di spiegare come il Führer e le sue ideologie deliranti riuscirono a far breccia nei cuori di milioni di tedeschi.
La mostra, intitolata «Hitler e i tedeschi. Comunità nazionale e crimine», ha evitato accuratamente qualsiasi oggetto che potesse attrarre i nostalgici, come le uniformi militari del Führer conservate in Russia. Il curatore, Hans-Ulrich Thamer, ha spiegato allo Spiegel di aver rifiutato di esporre il grande ritratto di Hitler di 156x120 centimetri, dipinto nel 1939 e in possesso dell'esercito americano, proprio per la suggestione che poteva esercitare sui neonazisti.
La mostra presenta alcune immagini di Hitler in veste di agitatore, di uomo politico e in un fotomontaggio a forma di teschio, davanti a uno sfondo di disoccupati, sostenitori esaltati e soldati che marciano in prossimità di una casa in fiamme. L'obiettivo della mostra è di inquadrare il Führer nell'ambito sociale, politico e militare in cui si trovò ad agire per provare a spiegarne l'ascesa.
Uno dei reperti più impressionanti è un arazzo dal titolo «Portiamo in chiesa la croce uncinata!», tessuto dall'Associazione delle donne evangeliche di Rotenburg an der Fulda, in cui si vedono ragazzi della «Hitlerjugend», la Gioventù hitleriana, che marciano insieme alle SA in una disposizione a forma di croce, mentre in un angolo è riportato il testo del «Padrenostro».
In un saggio del catalogo lo storico inglese del nazismo, Ian Kershaw, descrive il rapporto quasi religioso che esisteva tra Hitler e i suoi sostenitori, che lo vedevano come un messia. Davanti ad una folla esaltata di 140mila fanatici, nel 1936 a Norimberga il Führer aveva usato toni messianici: «Il fatto che mi abbiate trovato fra tanti milioni di persone è il miracolo della nostra epoca e la fortuna della Germania è che sia stato io a trovarvi».
Per sottolineare anche visivamente l'aberrazione dell'ideologia nazista, molti reperti sono esposti in maniera sghemba, sospesi di traverso invece che poggiati in terra, come un comò della Cancelleria del Reich, mentre appeso obliquamente è anche un dipinto esaltante lo spirito guerriero della «Volksgemeinschaft», la comunità nazionale inventata dal dittatore nazista.

Il luogo dell'esposizione, la «Zeughaus» in cui è ospitato il «Dhm», si trova sul viale dell'Unter der Linden, sull'altro lato del quale nel maggio 1933 i nazisti avevano proceduto al rogo dei libri sulla piazza antistante la «Staatsoper», l'Opera di Stato.

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