Lesordio in pubblico è previsto per il 7 ottobre, pochi giorni prima del Congresso del Partito democratico. «Italia Futura», il «pensatoio» fondato da Luca Cordero di Montezemolo, ha organizzato per quella data a Palazzo Colonna a Roma un convegno sulla mobilità sociale nel nostro Paese. Secondo quanto riportava ieri Il Foglio di Giuliano Ferrara lospite donore dellex presidente di Confindustria sarà Gianfranco Fini.
Alla tavola rotonda ci saranno anche Enrico Letta, per il Pd, e Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di SantEgidio. È bastato il parterre politicamente di tutto rispetto per far ripartire il tormentone sulla smentitissima (dal diretto interessato) e temutissima (sia dal governo sia dallopposizione) discesa in campo di Montezemolo. Italia Futura, varata a luglio, è un movimento senza apparenti velleità politiche, «un luogo di ideazione civile», lha definita lo storico Andrea Romano. Ma limpegno del numero uno della Ferrari appare ultimamente sempre più orientato verso un coinvolgimento attivo.
I sospetti hanno tolto il sonno a più di un politico soprattutto dopo che a uno dei dibattiti di CortinaIncontra Montezemolo ha usato toni molto simili a quelli della discesa in campo di Silvio Berlusconi. È sempre Il Foglio a sottolineare le analogie. «Ci vuole uno Stato snello, rapido e competitivo», ha affermato lex leader degli industriali. Che ha proseguito, dicendo basta a «un presidente del Consiglio con minori poteri di un sindaco e a un welfare che drena risorse».
Quello di Montezemolo in politica è uno «spauracchio» che periodicamente torna alla ribalta. Evidentemente gli addetti ai lavori ritengono che il personaggio abbia un patrimonio di consensi tale da poter fare la differenza.
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