In Liguria volano i fringuelli. Con oltre 210mila unità sono di gran lunga gli uccelli che popolano la nostra regione, seguiti dai colombacci, 90mila, dagli storni, 61mila, dai tordi bottacci, 25mila, dalle peppole, 17mila, dai frosoni, 15mila, dai merli, 7mila, dalle allodole, 7mila, dai tordi sasselli, 6mila, dalle cesene 2mila.
È il principale risultato della minuziosa ricerca triennale, la prima nella nostra regione, sui flussi migratori di alcuni volatili di interesse faunistico e venatorio, presentata ieri mattina in Provincia dall'assessore alla caccia e pesca Renata Briano e all'assessore regionale Giancarlo Cassini, insieme a Gianfranco Realini, Loris Galli, Silvio Spanò, e ai ricercatori della Provincia e dellUniversità di Genova. I dati sono stati raccolti e pubblicati in un volume intitolato «Avifauna minore di passo in Liguria» che sarà distribuito gratuitamente dalla Regione, dalla Provincia, dall'Università e dalle associazioni venatorie. Proprio i cacciatori, circa 250, hanno collaborato, per la prima volta, insieme alle istituzioni e agli animalisti e ai naturalisti per produrre l'importante documento che potrà avere risvolti anche sulla caccia. Recente è infatti la polemica sul fringuello, che risulta la specie più abbondante nella nostra regione, così come per lo storno, che risulta al terzo posto. Entrambe sono specie protette, ma i cacciatori chiedono da tempo che si possa istituire un calendario venatorio e di rimuovere il divieto di sparare a questi due esemplari. In Liguria le osservazioni sono state realizzate al passo dei Giovi, del Turchino, del Faiallo, Terrarossa, Piani di Cantalupo, Colle del giovo, Capo di Borghetto, Passo di teglia, Colle del Garezzo, Punta Baffe, Campiglia, Montemarcello.
«La gestione faunistica - spiega Briano - insieme all'attività venatoria, si devono basare su ricerche scientifiche e su dati concreti come quelli raccolti negli scorsi tre anni per la ricerca sui passaggi dell'avifauna nella nostra regione».
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