Vuoi stare in Italia? Da oggi devi sapere l’italiano

Sei sposato? Quanto costa la carne? Dov’è il supermercato? E infine il basilare «come ti chiami?».
Debuttano i quiz di conoscenza dell’italiano per gli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno di lungo periodo. E, manco a dirlo, il Pd già insorge e grida al complotto contro gli stranieri indifesi. Ma il decreto del 4 giugno scorso, firmato dai ministri dell’Interno e dell’Istruzione, Roberto Maroni e Mariastella Gelmini, ha un senso logico e non demagogico.
Come si può pretendere di vivere in Italia per anni senza poter dialogare con gli altri cittadini? Bisogna che gli extracomunitari sappiano masticare almeno qualche frase comprensibile di italiano da utilizzare nella vita di tutti i giorni. La grammatica, per carità, non viene neppure presa in considerazione. È sufficiente che lo straniero comprenda brevi testi, frasi ed espressioni di uso frequente. Deve dimostrare, insomma, di essere in grado di capire e farsi capire, a voce e per iscritto, su temi che riguardano la vita di tutti i giorni. Tutto qui.
È infatti di questo tenore «l’esamino» a cui viene sottoposto chi vuole richiedere il rilascio del cosiddetto «permesso CE per soggiornanti di lungo periodo». In pratica, si tratta di un documento a tempo indeterminato che, rispetto al normale permesso di soggiorno, rappresenta l’anticamera della cittadinanza (che si può richiedere dopo 10 anni di legale residenza in Italia). Dunque, niente panico per i circa 80 mila immigrati interessati. Perché in caso di insufficienza, il test si può ripetere ogni sei mesi. E nel frattempo, nessuno verrà espulso, rimane semplicemente col permesso di soggiorno che ha già. Inoltre, le convocazioni per i test non partiranno prima di febbraio, cioè 60 giorni dopo l’invio della domanda.
C’è tempo per farsi esaminare. Ma molti sono impazienti. E da ieri stanno piovendo al Viminale le domande online degli interessati: circa 240 nelle prime ore. Che si presume sappiano già la nostra lingua, almeno parlata. I test, infatti, riguardano solo gli stranieri regolarmente presenti in Italia da almeno 5 anni, che abbiano compiuto i 14 anni di età.
Sono esclusi gli immigrati che dimostrino con titoli di studio o professionali di avere già una buona conoscenza della lingua italiana. E le persone affette da gravi patologie o handicap.
Tutti gli altri interessati possono già recarsi in libreria e prenotare le dispense. Già, perché a gennaio uscirà una vera guida al test mentre chi si accontenta di un bigino lo può già acquistare in librerie fornite. E nel frattempo può presentare la domanda. Come? Via web oppure con l’aiuto dei patronati. Il sito è http://testitaliano.interno.it ed entro 60 giorni si riceverà per posta la convocazione della Prefettura. Il test sarà gratuito e si svolgerà nelle scuole vicino alla rispettiva abitazione. Sostenuta la prova, collegandosi dopo pochi giorni allo stesso indirizzo web, si potrà conoscere l'esito.

Con l'80 per cento del punteggio massimo si potrà presentare domanda per il permesso di soggiorno.
Ma in Alto Adige le cose si complicano. L’esame di lingua si estenderà anche al tedesco anche se non sarà vincolante. I promossi avranno una corsia preferenziale per ottenere i sussidi provinciali.

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