Vuole bloccare la rissa sul bus Accoltellato autista dell’Atm

Vuole bloccare la rissa sul bus Accoltellato autista dell’Atm

A bordo scoppia una rissa tra un gruppo di giovani, tutti stranieri. L’autista ferma il mezzo e si avvicina per riportare la calma. Ma viene aggredito e ferito con coltello alla coscia.
L’episodio è successo l’altra sera poco prima delle 23. L’autobus della linea 74 sta percorrendo via Santa Rita da Cascia alla Barona, periferia Sud Ovest della città. A bordo non ci sono molti passeggeri, è una delle ultime corse della giornata. Ma il conducente, Giovanni A. di quarant’anni, nota nello specchietto che qualcosa non va. Una decina di ragazzi discute animatamente. All’apparenza sono tutti minorenni e stranieri, probabilmente di origine sudamericana, saliti qualche fermata prima sull’autobus che sta viaggiando in direzione Famagosta. Col passare dei minuti, la conversazione si fa più concitata, sta scoppiando una rissa.
L’autista decide allora di intervenire, ferma l’autobus e apre le porte. Si avvicina per separare i giovani ed evitare così che siano coinvolti nella rissa altri passeggeri. Ma ha la peggio. I ragazzi danno l’impressione di essere ubriachi. Al richiamo dell’autista non si calmano, uno di loro estrae un coltellino pieghevole dalle tasche e si scaglia contro il conducente. Lo ferisce alla coscia destra e scappa insieme al resto del gruppo. È lo stesso conducente, a quel punto, a chiamare i soccorsi. Sul posto arriva pochi minuti dopo l’ambulanza che lo trasporta all’ospedale San Carlo. I medici applicano un punto di sutura, la prognosi è di dieci giorni.
Le aggressioni (comprese quelle verbali) agli autisti sono in media cento al mese. I casi più gravi (con il ferimento del conducente) si fermano a tre-quattro l’anno. Prevenirle è impossibile, anche se all’Atm ricordano che i nuovi autobus sono dotati di telecamere. «Una linea sicura, ormai, non esiste più - racconta Antonio Fusco, sindacalista del Faisa Cisal -. I rischi maggiori si corrono dopo le 23 sulle linee che viaggiano nei quartieri periferici con più immigrati. Per fortuna le aggressioni con ferimenti sono solo un paio l’anno, ma sempre più spesso ce la vediamo brutta. I rimedi? Possiamo solo schiacciare l’allarme e aspettare gli aiuti. Molte volte veniamo richiamati per vedere se veramente ci sono dei problemi. Sarebbe più logico un collegamento diretto che faccia arrivare subito qualcuno sul posto», conclude Fusco.
La precedente aggressione risale a marzo. Un conducente è minacciato da un balordo che gli ordina di «dirottare» un tram delle linea 2. L’uomo vuole che il mezzo inverta la direzione di marcia. Ha fretta, dice, deve andare a casa.

Di fronte al «no», il balordo estrae un punteruolo e lo indirizza contro l’autista che schiaccia il pulsante di allarme e fa aprire le porte. I passeggeri fuggono, il balordo colpisce con calci e pugni il conducente. Finisce tutto con l’arrivo dei carabinieri che arrestano il dirottatore.

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