Wal-Mart si arrende a Metro

da Milano

Wal-Mart non sfonda in Germania e batte in ritirata: il leader mondiale della grande distribuzione lascia il primo mercato europeo chiudendo la difficile avventura, iniziata soltanto 9 anni fa, con la cessione dei suoi 85 negozi alla tedesca Metro, uno dei principali concorrenti. Per il gruppo americano di Bentonville, in Arkansas, è il secondo abbandono di un Paese: in maggio ha lasciato la Corea del Sud, vendendo i suoi 16 ipermercati in un comparto altamente competitivo. Il decollo di Wal-Mart in Germania, contrariamente a quanto avvenuto nel Regno Unito, non c'è mai stato, soprattutto a causa della concorrenza che gli operatori locali - come la stessa Metro, e i discount Aldi e Lidl - hanno riservato al colosso Usa fin dal primo momento. La struttura ha poi visto diminuire di continuo la profittabilità anche per il crescente numero dei dipendenti, salito negli anni a 11mila unità. Wall Street ha apprezzato l'iniziativa: il titolo ha segnato un rialzo (a metà seduta) dell'1,84%. L'uscita dalla Germania peserà sui conti di Wal-Mart per circa 1 miliardo di euro.

Il gruppo Metro, al vertice della grande distribuzione in Germania, si avvia a consolidare le posizioni con i quasi 2 miliardi di euro di fatturato delle nuove attività acquisite e che avranno riflessi sugli utili, più che positivi. Wal-Mart ha più di 6.500 centri commerciali sparsi in 14 Paesi e un fatturato di 312 miliardi di dollari.

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