Politica

Walter scarica Prodi: il Partito democratico è già in panne per i suoi "ma anche"

Difende il premier ma lo sconfessa. Dice di voler lanciare i giovani ma candida Veronesi. E Salvi lo sbeffeggia: è tutto e il suo contrario. La polemica con i socialisti, Boselli lo attacca: "Getta discredito, delegittima e falsifica"

Walter scarica Prodi: il Partito democratico 
è già in panne per i suoi "ma anche"

Roma - Un uomo solo al comando, ma anche attorniato e scelto dai potenti che l’hanno accompagnato per una vita (da Prodi a Marini, via D’Alema). Un uomo nuovo, insomma, ma anche giovane responsabile della propaganda della Federazione romana del Pci (1977), vice-responsabile della stampa e propaganda presso la direzione del Pci (1980), entrato nel Comitato centrale del Pci come responsabile della Sezione comunicazioni di massa (1983), ancorché riconfermato (1985) ed eletto responsabile della Commissione propaganda e informazione dello stesso partito (1987). Un comunista? Ma anche «anti-comunista» (2000). Per dirla davvero tutta: uno juventino sfegatato, ma anche romanista. Calciodipendente, ma anche amante del basket. Ecco perché in definitiva l’uomo del partito che corre da solo - ma anche con tutti gli altri che vogliano entrarci - andrebbe piuttosto compreso e liberato dal peso dell’odioso «ma anche» che gli costa fatica, ma anche preoccupazione. Anche perché «abbiamo recuperato il 13 per cento da settembre», dice, ma anche resta vero che il Pd è sempre inchiodato al 30 per cento.

Volendo dare una mano, in ottemperanza a una gentile richiesta dell’Ufficio propaganda del Pd, ma anche per stanchezza, d’ora in poi non si utilizzerà il bolso stilema. Nonostante ieri il candidato premier solitario abbia fornito gran prova della sua propaganda. Lanciando la giovane capolista di Roma, Walter Veltroni ha spiegato che «la politica spettacolo e del circuito mediatico sono cose di ieri, noi guardiamo a una nuova generazione di talenti capaci perché questo Paese è stato troppo avaro con i giovani». Sed etiam, «annuncio un’altra candidatura forte: Umberto Veronesi, una risorsa per il Parlamento». Siglando il patto d’azione con Italia dei valori, il leader ha chiarito che «la posizione di Di Pietro sulla riforma del sistema tv era sbagliata», sed etiam «ora ha firmato il programma ed è quello che conta».

La legge Gentiloni, ha sottolineato, «è una buona legge». Sed etiam, «non si può continuare a discutere di questi temi». Il governo Prodi è stato un buon governo, ha insistito, sed etiam «il nostro governo sarà molto diverso». Il governo Berlusconi ha invece «l’aggravante di non essere riuscito a a risanare i conti», sed etiam «in tv non farò duelli con lui». Purtroppo un linguaggio così deciso non ha stupito solo il centrodestra, ma anche la Sinistra. «Il Pd è un contenitore con tutto e il suo contrario», è sbottato Salvi. Diliberto ha chiesto quando Walter metterà assieme «il diavolo e l’acqua santa», dopo aver candidato «l’operaio e il padrone, il sindacalista Nerozzi e il giuslavorista Ichino, la Binetti e la Bonino, la vittima Enzo Carra e il carnefice Di Pietro».

Solo i socialisti sono rimasti orgogliosamente fuori, suscitando l’ira funesta del Solitario. «Boselli ha bussato a tutte le porte», ha attaccato Walter. Ma è anche vero, ha risposto Boselli, che «Walter getta discredito, delegittima e falsifica: non è nuovo, ma un metodo molto molto vecchio».

Impagabile vecchia, cara, scuola di Botteghe oscure: debole con i forti, ma anche forte con i deboli.

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