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Così lo sci sta diventando ecotech

Una giornata di prove tecniche per scoprire come lo sport della neve ha imboccato la pista dell’innovazione sostenibile

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Dicono che un giorno lo sci potrebbe diventare uno sport impossibile, visto il cambiamento climatico. Ma in realtà anche le discipline della neve si stanno attrezzando alla nuova realtà, tra tecnologia e sostenibilità come pista da seguire per restare attuali in un futuro diverso. La prova (dello sci del futuro ormai attuale, e la nostra) è arrivata in occasione di una giornata passata al Plan del Corones, una delle località più apprezzate in inverno (e in estate), centro di tre culture – italiana, tedesca e ladina - e soprattutto simbolo del movimento verso una realtà appunto tecnologica e sostenibile.

A cominciare dai 120 km di piste innevate naturalmente e artificialmente (si comincia la stagione il 30 novembre in ogni caso) e distribuite su 31 impianti di risalita, con un concetto di vacanza studiato per impattare il meno possibile sull’ambiente. Compreso il fatto di incentivare l’uso dei mezzi, con il treno che va da Fortezza a San Candido che fa tappa direttamente alla partenza delle ovovie. Insomma il posto giusto per sciare (e mangiare, fare relax, andare in bicicletta e tante altre cose), ed anche per provare attrezzatura di ultima generazione che nasce dalla tecnologia e arriva all’ecologia. Qui ne facciamo una carrellata.

Gli scarponi col gancio intelligente

Nato da un’azienda americana e già sperimentato con successo nel ciclismo, il sistema BOA Fit System, permette e promette (mantenendo) una giornata di sci senza tormento ai piedi. Frutto di anni di lavoro e test, tramite una rotella micro-regolabile collegata a un cavo in acciaio, fornisce un avvolgimento mirato attorno alla pianta (ma si sta studiando lo stesso meccanismo avvolgente nella parte superiore) in modo che non ci sia più l’effetto stringente del gancio. A questo si aggiunge la scarpetta interna My Exowrap 4D Race termoformabile per una calzata personalizzata e la fascia elastica attorno alla che garantisce una calzata perfetta. Già adottato dai migliori marchi del settore – Salomon, Fischer, Atomic, K2 – è in arrivo su altri brand. E, soprattutto, farà presto il suo debutto in Coppa del Mondo.

Scarponi Salomon

Vestire la plastica

Come far diventare delle bottiglie di plastica abbigliamento tecnico di qualità. L’impresa è di 2117 of Sweden, che poi sarebbe il fatto che in Svezia la cima più alta misurerebbe 2117 metri se non fosse che lo scioglimento per il caldo l’ha resa più bassina. Da qui una serie di giacche, sottogiacche e pantaloni con materiale riciclato al 100%. La ricerca della sostenibilità la si ritrova anche nell’utilizzo del poliammide, anch’esso riciclato al 100%, e nel trattamento in DWR privo di PFC, che conferisce idrorepellenza al capo. Il calore è assicurato anche a temperature bassissime. Il look anche.

Giacca Backa

A questo si possono aggiungere i guanti Barts, comodi e con materiali termoresistenti, nonché maglie termiche e calze firmate Falke Ess, nella quale la tecnologia è stata usata per la combinazione dei tessuti in modo da renderle sempre asciutte e inodore. Le calze poi hanno segnato R e L, ovvero destra e sinistra: si sa che in Germania, sede dell’azienda, certi dettagli fanno la differenza.

Accessori di ultima generazione

Tecnologia e sostenibilità anche per tutto ciò che completa l’attrezzatura, la cui prova non ha trovato promesse non mantenute. Per esempio i caschi Smith che hanno una regolazione VaporFit snow a 270° per vestibilità e areazione e le migliori tecnologie in termini di sicurezza come il Koroyd a zona e il MIPS, ideate per evitare danni da contraccolpo in caso di caduta. Sicurezza anche garantita dalle maschere con lenti ChromaPop e sistema anti appannamento per esaltare i contrasti sulla neve.

Casco Mips

Per i bastoncini il suggerimento è OneWay: sono regolabili in altezza, hanno una impugnatura ergonomica in sughero e un’attaccatura magnetica integrata che si inserisce e si stacca altrettanto facilmente per a prevenire lesioni. Alla tecnologia sia aggiunge la possibilità di sostituire le rondelle, in modo da non doverli cambiare se si rompono. Infine gli sci: abbiamo provato RC4 The Curv, uno sci top di gamma di Fisher ispirato nella colorazione al film anni ’80 “Ritorno al futuro”. La tecnologia Radical Triple Radius è stata ideata per facilitare l’entrata e l’uscita in curva con precisione e velocità, e il doppio strato in Titanal e Carbonio, oltre a un’anima in legno di faggio e pioppo, evita l’usura.

Sci Fischer

Insomma: lo sci non è in estinzione, ma anzi in evoluzione.

E se poi finita la giornata dovere partire, provare la linea di bagagli per le avventure di Osprey realizzata in poliestere riciclato 900D certificato bluesign, con trattamenti DWR per la protezione dell’acqua e dallo sporco, rivestiti da tessuti non tossici che contribuiscono a mantenere le sostanze chimiche nocive lontane dall’ambiente.

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