Politica

Webcam in clausura: così le monache comunicano coi fedeli

Le religiose: «Al sito www.matrisdomini.org arrivano ogni giorno decine di e-mail»

da Bergamo

Dalla grata a Internet, alla webcam. L’esperimento è stato fatto recentemente e loro, le suore domenicane di clausura del monastero Matris Domini di Bergamo, lo definiscono «molto interessante». Tanto che adesso l’idea di installare una webcam che consenta a chi si collega con il sito delle monache (www.matrisdomini.org) di vedere, oltre che dialogare, potrebbe presto estendersi in altri conventi italiani.
Suor Antonella sorride quando la definiscono websister (sorella del web): «Finora avevamo usato la Rete per tenere i contatti con l’intera famiglia domenicana, per predicare ma anche per ascoltare persone in difficoltà che ci indirizzano le loro e-mail. Ne riceviamo decine al giorno e a tutti cerchiamo di rispondere, di dare una parola di conforto, principalmente a chi vive profonde crisi esistenziali e chiede il nostro aiuto». Ora il passo successivo: il contatto visivo. Non è una differenza da poco, considerato il regime di clausura che caratterizza la vita di queste monache. Proprio per andare oltre la barriera fredda del computer è nata l’idea della webcam: «La corrispondenza è bella e utile - precisa suor Antonella -, ma quando si dialoga con una persona quando in gioco ci sono contenuti profondi, si deve saper andare oltre la semplice scrittura. Il vecchio parlatoio, in fondo, rispondeva a questa esigenza. La webcam consente quindi di rendere il colloquio più vivo e diretto».
L’obiettivo, insomma, non è quello di spalancare le porte del monastero, ma «ribadire che la grata, in fondo, è il simbolo di una scelta di totale dedizione a Dio», ribadisce suor Antonella.


Intanto la lucina rossa della webcam continua a rimanere accesa.

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