Sabrina Cottone
Cè lintegrazione sociale degli immigrati tra le priorità del welfare ambrosiano presentato dal sindaco, Letizia Moratti, e dallassessore a Famiglia e politiche sociali, Mariolina Moioli. Il Piano di zona dei servizi sociali 2006-2008, che sarà discusso oggi in commissione, ha come prima novità lentità degli investimenti. Nei prossimi tre anni saranno stanziati oltre 621 milioni di euro, 78 milioni in più rispetto al triennio precedente (il bilancio preventivo precedente del settore era di 543 milioni). Tra gli obiettivi laumento dei posti negli asili nido: secondo il progetto, ci saranno trecento disponibilità in più lanno, attraverso lacquisto di posti in convenzione con i privati o con apposite gare. Nel programma lestensione del sistema dei voucher (gli assegni spendibili in strutture convenzionate) allassistenza domiciliare di anziani, disabili e degli immigrati.
In progetto cè una rivoluzione delle prestazioni sociali. «Abbiamo progettato un piano di sistema per uscire dalla logica di emergenza» spiega la Moratti. Tra le innovazioni, la partecipazione delle associazioni di volontariato. La collaborazione data dal terzo settore alla stesura del documento è solo la prima tappa di un «welfare comunitario» (così lo ha definito il sindaco), basato sulla condivisione di metodo e risorse tra il Comune, le famiglie, il volontariato, le imprese.
Limpegno sullintegrazione è la linea guida nellarea dellimmigrazione. Tra i progetti: mettere a disposizione «adeguate e differenziate risorse alloggiative» e soprattutto lestensione in forma sperimentale del buono socio-assistenziale per lassistenza domiciliare degli immigrati, in particolare delle fasce più vulnerabili quali giovani, donne in difficoltà e malate. «Lattenzione allintegrazione sociale degli extracomunitari partirà dai bambini. Lintegrazione comincia dai banchi di scuola» assicura lassessore Moioli. E spiega: «Non puntiamo allassimilazione ma al rispetto delle diverse culture, nel rafforzamento delle regole condivise». Insomma, se «Milano è una realtà strutturalmente multietnica, laccoglienza si fa nel rispetto delle legge dello Stato». Programmi che non piacciono alla Lega. «Ogni centesimo di euro speso per la voce nomadi è perso. Faremo il possibile perché sia tendente allo zero» annuncia battagliero il capogruppo in consiglio, Matteo Salvini.
Nella ripartizione delle risorse, comunque, allimmigrazione è destinato l1,4 per cento dei fondi. Quasi la metà (il 47,3 per cento) dei 621 milioni sarà destinato agli anziani, il 23,9 ai minori, il 10,7 ai disabili. Il Piano prevede anche unattività di monitoraggio dei servizi. «Nessun controllo a sorpresa, ma una gestione condivisa della qualità» precisa la Moratti.
Protestano lopposizione e i sindacati.
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