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Wikileaks, Frattini: "E' l'11 settembre della diplomazia" I pm di Roma: "Valutiamo se ci sono estremi di reato"

Nei documenti riservati non ci sono notizie allarmanti per l’Italia. Ma Frattini avverte: "E' l'11 settembre della diplomazia". Ora la Procura di Roma valuterà l’esistenza di eventuali estremi di reato

Wikileaks, Frattini: "E' l'11 settembre della diplomazia" 
I pm di Roma: "Valutiamo se ci sono estremi di reato"

Roma - Nei documenti riservati non ci sono notizie allarmanti per l’Italia. Tuttavia, quello rivelato da Wikileaks sulla diplomazia americana peserà a lungo nei rapporti con gli altri Paesi. E' proprio il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ad avvertire: "E' l'11 settembre della diplomazia". Ora la Procura di Roma, una volta esaminato il contenuto e la natura dei documenti della diplomazia americana in via di pubblicazione, valuterà l’esistenza di eventuali estremi di reato.

Nessun dossier pesante sull'Italia Nessun file "pesante" sull'Italia. D’altra parte, secondo il titolare della Farnesina, "i sistemi italiani di protezione dei dati sensibili sono assolutamente sicuri". Eppure il ministro si sente di lanciare un appello all’opposizione in Italia: «Evitiamo il gioco al massacro sul fronte interno. Purtroppo la stampa andrà inevitabilmente a cercare le notizie rilevanti per il nostro paese. Ma credo che il Partito Democratico accoglierà questo mio appello".

Un attacco agli Usa In ogni caso si tratta di "un attacco contro gli Stati Uniti", reso possibile perché una sola persona (il sottufficiale Bradley Madding, ora agli arresti, ndr) ha ceduto i suoi codici al sito di Assange. Tutto questo "dimostra la vulnerabilità" degli Stati Uniti, secondo Frattini. E dunque "bisogna fare di tutto per aiutare i nostri amici americani e, più in generale, per tutelare le relazioni diplomatiche internazionali". Perché è l’intero sistema della diplomazia che è a rischio. "Come l’11 settembre ha cambiato l’assetto mondiale sul piano della sicurezza, così Wikileaks cambierà l’assetto mondiale sul piano dei rapporti diplomatici. A questo punto nessuno si fiderà più dell’altro", è l’opinione del ministro degli Esteri. Non è tanto una questione "di sostanza", dunque, ma "delle conseguenze di tutto ciò, di quello che succederà da oggi in poi". E "ove dovesse verificarsi" un deterioramento delle relazioni internazionali, allora "bisognerà mettersi al lavoro da subito per ripristinare il clima di fiducia tra le diplomazie dei singoli stati". Quanto alle relazioni bilaterali tra Italia e Stati Uniti, secondo il ministro, non ci saranno problemi: "Le nostre relazioni sono e resteranno assai solide".

Le analisi della procura di Roma I magistrati romani valuteranno la classificazione dei documenti: ovvero se si tratta di carte sotto segreto di Stato o definite "riservate". Questo per decidere l’eventuale apertura di fascicoli e la relativa ipotesi di reato che potrebbe essere violazione di segreto di Stato o violazione di documenti riservati.

Inoltre la Procura della Capitale esaminerà i documenti per accertare riferimenti alla sicurezza dello Stato italiano o a cariche istituzionali del nostri paese e eventuali fattispecie di reato.

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