WIndsurf, il mondiale danese nel segno della Sensini

Fa freddo e il tempo è variabile a Kerteminde, in Danimarca, dove oggi inizierà il mondiale di windsurf. Alessandra Sensini spera in condizioni atmosferiche miste, con vento non sempre leggero né forte. La medaglia d'oro dei Giochi di Sydney 2000 sarà in gara domani. Nella classe olimpica «Rs:X» sono iscritte 76 atlete di 28 Paesi diversi. Oltre a Sensini, l'Italia è rappresentata da Flavia Tartaglini e Laura Linares.
La campionessa azzurra non è arrivata all'appuntamento iridato preparata come avrebbe voluto. «È stato un anno abbastanza complicato - racconta la Sensini -. Ho ripreso a gennaio dopo un anno di stop e a marzo ho vinto la prima tappa della Coppa del mondo, a Palma di Maiorca. Ma poi ad aprile è morto mio padre e per un paio di mesi la mia vita è stata sconvolta: lui è sempre stato molto importante nella mia attività sportiva. Ho fatto gli Europei in condizioni psicologiche particolari e l'obiettivo in questo momento è ritrovare il mio equilibrio».
Nonostante tutto, Sensini non rinuncia a coltivare delle ambizioni per la gara. «Spero sempre in un nastro che esce dal cappello - scherza la velista, quattro medaglie olimpiche e tre vittorie mondiali nel palmares -. In fondo agli Europei sono arrivata quarta». La concorrenza è agguerrita. «Le spagnole sono molto forti - dice Sensini -, poi ci sono le francesi, le polacche, le cinesi e naturalmente le italiane». Una vita con il vento è il titolo della sua autobiografia, uscita a maggio. Una vita sportiva che dura da tanto tempo e che Sensini conta di portare fino alle Olimpiadi di Londra del 2012, quando avrà 42 anni.
Dove si trovano le motivazioni? «Sento di avere ancora una prestazione fisica da dare e quindi ho ancora voglia», risponde. Una scelta che impone nuovi sacrifici. «Ho fatto sempre una vita molto regolata da una disciplina che impedisce di fare la vita dei coetanei - dice -. Ma in ogni caso più cresci e più la vita si complica». Tra le distrazioni che si concede Sensini, guardare altri sport in tv ed emozionarsi. Le piace il calcio e tifa Roma, ma allo stadio va molto raramente.


E non ha capito come funziona la tessera del tifoso: «Quella è più complicata, non so nemmeno come si fa...». Il break è finito, si torna in mare. Per dimostrare a se stessi che a 40 anni si può ancora
sognare.

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