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Wine, food e sottofondo jazz nelle tre sale del Ditirambo

Da nemmeno due anni, Emanuele Coronini è il titolare di una delle più collaudate insegne del quartiere Isola, quel Ditirambo che ha visto a lungo, in cabina di regia, le ragazze Fassi, madre e figlia. Ditirambo Café è scritto un po’ ovunque, ma in verità è un locale wine&food, sempre aperto, pranzo e cena, a parte il sabato a mezzogiorno quando il quartiere è invano dalle bancarelle di uno dei più vasti mercati comunali di Milano. Tavolini sul marciapiede e tavoli nelle tre sale e salette interne per un risultato di piacevole atmosfera d’insieme, grazie a un sottofondo musicale che predilige il jazz più classico e sognate.
Pane e coperto a 3 euro, e tre menù degustazione, di pesce a 45 euro, la tradizione a 40 (si fa per dire tradizione, notata quella lasagnetta al cacao come primo) e il vegetariano a 32, tutti e tre con tanto di calice di vino a scelta.

Altrimenti si va alla carta, tra antipasti, salumi e formaggi, primi, secondi e dessert. Due le bandiere che il patron non ammaina mai: gli Spaghetti cacio e pepe (rivisti, con il formaggio grattugiato sopra) e la Tartare di fassone battuta al coltello.

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