Wojtyla santo subito Il processo può ripartire

Wojtyla santo subito, il processo riparte. O meglio non si è mai ufficialmente interrotto, anche se per mesi è stato di fatto paralizzato a causa di alcune difficoltà incontrate con il presunto miracolo presentato dal postulatore della causa di beatificazione, monsignor Slawomir Oder. Ora, dopo mesi di stallo, dovrebbe essere convocata la consulta medica chiamata a pronunciarsi sul caso prescelto, che potrebbe essere approvato nelle prossime settimane. Come si ricorderà, si trattava della sorprendente guarigione di una religiosa francese, suor Marie Simon-Pierre, gravemente malata di Parkinson. La malattia neurovegetativa scomparve a poche settimane di distanza dalla morte di Giovanni Paolo II, nel giugno 2005, dopo che le consorelle avevano pregato il Pontefice polacco appena defunto dopo essere stato colpito per oltre un decennio dalla stessa malattia.
I lavori per la causa di Papa Wojtyla, che molti fedeli avevano acclamato «santo subito», erano iniziati due mesi dopo l’elezione del suo successore. Benedetto XVI aveva infatti deciso di derogare all’attesa dei cinque anni dalla morte previsti dalle norme canoniche prima di dare il via al processo. Tutto è avvenuto rapidamente, e lo scorso dicembre Ratzinger ha promulgato il decreto che sancisce le virtù eroiche del venerabile Giovanni Paolo II. Si era aperta in quel momento, l’ultima fase, quella relativa all’accertamento di un miracolo e in molti ipotizzavano la beatificazione già quest’anno.
L’iter si è però inceppato. La Congregazione per le cause dei santi aveva chiesto due pareri medici previi sul presunto miracolo. Il primo era stato positivo, il secondo era stato preannunciato come negativo. Il che aveva fatto coinvolgere, in questa fase di consultazione previa, un terzo esperto. Nelle ultime settimane, però le difficoltà sono state risolte, e anche il parere che si preannunciava negativo, è stato invece redatto in senso positivo. Non sarà dunque necessario cambiare il presunto miracolo – non ci sarebbe stato, in questo caso, che l’imbarazzo della scelta, visto l’alto numero di segnalazioni di grazie e guarigione giunte in questi cinque anni – e ora sarà convocata la consulta medica presieduta dal professor Patrizio Polisca, medico personale del Papa. Gli esperti esamineranno il caso entro dicembre. E il fatto che si proceda sta a indicare che la Congregazione per le cause dei santi ritiene che quella guarigione possa essere valida e dunque approvata. Più di qualcuno, di fronte al rallentamento del processo di beatificazione, aveva pensato che la frenata potesse essere messa in relazione con l’emergere degli scandali degli abusi sessuali da parte del clero, in particolare di quello che ha coinvolto padre Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, il quale godeva di straordinari appoggi in Vaticano. Dalle carte del processo è stato appurato che Giovanni Paolo II non venne messo a conoscenza della gravità delle accuse contro Maciel. Il rallentamento, in realtà, non è stato in alcun modo collegato a questi fatti, ma soltanto alla necessità di verificare bene la consistenza del presunto miracolo. Se entro dicembre questo sarà approvato, ci vorrà un altro mese perché il dossier sul miracolo sia esaminato dai teologi, quindi dai cardinali e infine arriverà, presumibilmente in primavera, sul tavolo del Papa. La beatificazione sarà in questo caso ipotizzabile fra un anno.

Si attendono intanto anche i cambi ai vertici della «fabbrica dei santi» guidata dall’arcivescovo Angelo Amato: il segretario, Michele Di Ruberto, sarà presto sostituito per raggiunti limiti d’età. In pole position per la successione è l’attuale sottosegretario, Marcello Bartolucci, che a sua volta potrebbe essere sostituito dal polacco Boguslaw Turek.

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