Al workshop 10mila euro per dire c’ero anch’io

SGRAVI «Meno tasse sul mondo del credito, ma prima voglio vedere più prestiti alle aziende»

La vetrina dell’Ambrosetti si paga cara. Anche in tempi di crisi. Partecipare alla tre giorni di Cernobbio, sulla riva del lago di Como, per assistere al forum annuale dedicato ai principali temi economici, può arrivare a costare fino a 10.950 euro. Il vitto è compreso, ma non l’alloggio (e per una camera doppia, nel luccicante scenario di Villa d’Este, in questa stagione si pagano almeno 690 euro a notte). Ne vale la pena? Evidentemente sì, visto che l’Ambrosetti non è soltanto un’occasione per ascoltare relatori di prestigio e, come si diceva, una vetrina. È anche lo scenario dove è possibile tessere relazioni di alto livello, nel crocevia tra economia, finanza e politica.
Fauna complessa, quella che si aggira in questi giorni a Cernobbio. Ministri e banchieri, economisti, euroburocrati e premi Nobel. Inutile precisare che costoro sono invitati: il prezzo del biglietto non è cosa che li riguardi. Discorso simile per i giornalisti, contrassegnati da badge giallo. Dimmi che colore porti e ti dirò chi sei: in verde gli accompagnatori, in bianco gli addetti alla comunicazione, in rosso i più giovani, i «leader di domani». In tutti questi casi la spesa in realtà è variabile.

Il tariffario viene flessibilmente modulato sulla base dei rapporti e dei servizi di consulenza che gli imprenditori o le imprese che partecipano all’evento inviando a Cernobbio i loro manager, intrattengono con i consulenti aziendali dell’Ambrosetti. Per i fedelissimi, quelli che ormai fan parte del «club Ambrosetti», gli habituée di Villa d’Este, la spesa si arresta a 8.800 euro. Ma anche in questo caso, il pernottamento è escluso.

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