Wwf: «Anche nel Lazio sentinelle antincendio»

Sono stati otto i roghi nel Lazio ieri, secondo il report quotidiano del Corpo forestale dello Stato. Un elicottero AB 412 «Eagle 23» è partito dall’Aeroporto dell’Urbe per spegnere un incendio divampato in località Bagnoregio (Viterbo). Dieci gli ettari di macchia bruciata con altri venti a rischio. Due i fronti del fuoco di 300 e 500 metri ciascuno. Vasto l’incendio di sterpaglie divampato alle 14 di ieri lungo la ferrovia Roma-Avezzano-Pescara nei pressi di Tivoli, in località Quintiliolo. Circa otto ettari di macchia mediterranea sono andati distrutti. Sono intervenuti cinque mezzi dei vigili del fuoco più l’elicottero Drago 63 per un totale di trenta vigili del fuoco. Il rogo ha reso necessario sospendere la circolazione dei treni per consentire l’intervento dei vigili del fuoco. Per limitare il disagio ai viaggiatori, il Gruppo Fs ha attivato un servizio sostitutivo di autobus tra Guidonia e Tivoli fino alle 18,20 quando, dopo lo spegnimento delle fiamme, è stata riattivata la circolazione dei treni. Un altro incendio è divampato in via Strada della Valle, a Morlupo distruggendo un’area di circa 12 ettari tra arbusti di macchia mediterranea e centinaia di alberi di ulivo. Le fiamme hanno minacciato alcune abitazioni in via Cesare Battisti, via Massa Barberi e via Corso Umberto, nelle cui vicinanze è stato dispiegato il maggior numero di vigili del fuoco. Al lavoro sei squadre di pompieri, tra cui un mezzo speciale dell’aeroporto di Ciampino.
E intanto in una nota Raniero Maggini, presidente del Wwf Lazio, fa un primo bilancio dell’estate di fuoco: «Migliaia gli ettari di bosco andati in fumo durante questa estate, tanti anche all’interno di aree naturali protette anche nella nostra regione, basti pensare alle Riserve di Decima-Malafede e di Monte Mario o il Parco del Pineto nella Capitale, oppure al Parco Regionale dei Castelli Romani e ancora alle Riserve del Monte Soratte e di Monte Catillo nella Provincia di Roma. Un fenomeno criminoso diffuso che ha colpito tutto il territorio, con una particolare attenzione per quello protetto, quasi a volerne maldestramente bruciare i vincoli e che purtroppo continua a trovare un terreno favorito da ritardi ed inadempienze». La proposta di Maggini è che, «oltre alla sorveglianza sul territorio e a un’azione tempestiva con adeguate attrezzature e mezzi», si proceda a «una capillare campagna di sensibilizzazione ed educazione: i cittadini devono comprendere a fondo l’intollerabilità di questi comportamenti e diventare utili sentinelle del territorio, informate e consapevoli del proprio ruolo. Con soli 70mila euro l’anno la Provincia di Macerata, partendo da un’idea del Wwf, ha praticamente estirpato la piaga nel Parco dei Sibillini (parte maceratese) e nel resto della provincia».
E il capogruppo di An alla Provincia, Piergiorgio Benvenuti, sottolinea anche il rischio rappresentato dai piromani delle auto.

«Appiccare il fuoco ad automobili e altri mezzi significa non sapere la conseguente vastità del rogo, quanti e quali mezzi sono alimentati a metano e quindi maggiormente pericolosi, il raggio di azione delle fiamme che possono arrivare ad interessare strutture e persone e quindi causare danni di particolare rilievo. Spero che si faccia del tutto per non arrivare al solito grave episodio che successivamente fa scattare provvedimenti straordinari».

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