Bergamo - Da giorni ci si attacca ad ogni cosa, il racconto di qualcuno che dice di averla vista, una traccia telefonica, ogni minimo particolare che possa essere utile - in qualche modo - a ritrovare Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa da una settimana a Brembate Sopra. L'ultimo elemento, in ordine cronologico, è un giubbino nero che era stato gettato dal finestrino di un'auto in corsa: per qualche ora si è pensato che potesse essere di Yara. Poi è emersa la verità: non era suo. Troppo grande come taglia. E in più non aveva il marchio "Hello Kitty", come quello indossato dalla ragazza il giorno della scomparsa.
Il giubbino nero Non è di Yara il giubbotto trovato per strada al confine tra Brembate e Mapello. L’indumento era stato raccolto dai carabinieri a lato della strada. Una donna si era presentata al cantiere del centro commerciale di Mapello - dove da lunedì sono in corso approfondite ricerche - raccontando di aver visto gettare il giubbino un’auto in corsa. Secondo quanto riferito dai genitori, venerdì scorso Yara era uscita per andare palazzetto dello sport indossando "un giubbotto nero".
Al setaccio 20 comuni All’ottavo giorno di silenzio, gli inquirenti non hanno ancora una pista precisa. Intanto le ricerche si estendono ad almeno una ventina di comuni della provincia di Bergamo. Nel frattempo si moltiplicano le segnalazioni al vaglio degli inquirenti: fra le tante c’è quella di un giovane boliviano che ha riferito di aver visto sabato una ragazzina che assomigliava a Yara seduta su una panchina a Bruntino, una frazione di Villa d’Almè. Difficile, però, che si tratti della tredicenne scomparsa; la ragazza di cui ha raccontato il testimone non portava l’apparecchio ai denti.
Ascoltato il vicino di casa Ieri sono state ascoltate ancora tante persone, tra cui il vicino di casa Enrico Tironi, 19 anni, già denunciato per procurato allarme. Gli inquirenti hanno escluso la possibilità di ascoltarlo di nuovo, il che fa supporre che il giovane sia estraneo alla vicenda.
Lettera aperta del padre Per la prima volta dalla scomparsa della figlia Yara, ormai una settimana fa, la famiglia Gambirasio farà sentire la propria voce. Ma, fedele alla riservatezza mostrata finora, lo farà solo per interposta persona. Cioè con una lettera che Fulvio Gambirasio, padre della ragazza, ha consegnato al parroco di Bembate Sopra don Corinno Scotti nel corso di una delle due visite quotidiane che il sacerdote compie nela villetta di via Rampinelli. La lettera sarà letta domani sera nella chiesa parrocchiale di Brembate Sopra nel corso della veglia di preghiera organizzata proprio dal parroco.
Del contenuto del documento per ora si sa soltanto, da inscrezioni, che la famiglia Gambirasio ringrazierà il paese per il sostegno ricevuto in questi giorni difficili e per la riservatezza tenuta da vicini e compaesani, e chiedono che ognuno dia ogni aiuto possibile alle forze dell’ordine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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