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Youssou N’Dour «Un modo per garantire la sicurezza»

Youssou N’Dour «Un modo per garantire la sicurezza»

nostro inviato a Sanremo

Ma allora le ronde non sono una cosa soltanto di destra. Persino il cantante Youssou N’Dour, il senegalese più famoso del mondo, uno che un mese fa è stato invitato da Obama in persona ad assistere al suo giuramento alla Casa Bianca, ha detto: «Sono favorevole alle ronde». Proprio così, il campione dei liberal, l’alfiere della world music eletto giocoforza simbolo no global di tutti gli opinion maker, non ci vede niente di male nelle ronde che da anni sono il babau della sinistra italiana. Luogo della rivelazione: l’hotel Nazionale, dove Youssou N’Dour si è accomodato ieri a pranzo insieme con Pupo, Paolo Belli e Gianni Morandi per parlare del loro show all’Ariston con la canzone «L’opportunità» (testo di Mogol) a favore dei progetti della Nazionale cantanti che ha già raccolto 55 milioni di euro nella sua lunghissima storia: «Quando abbiamo iniziato - spiega Morandi - tutti noi eravamo già abbastanza vecchi per il calcio». Quando lui sente che Youssou N’Dour è favorevole alle ronde, ha un fremito e poi annuncia: «Io no». Però poi non ribatte a quello che N’Dour si lascia scappare a bordo tavolo, parlando in francese mentre la moglie di Pupo traduce in tempo reale: «Credo ci sia solo una minoranza di emigrati che sbaglia e delinque. Sono i media che presentano la situazione come se fossero tutti uguali». Sarà pure così. Però è un fatto: un «precious supporter» di Obama è sostanzialmente anche un supporter del decreto con il quale il governo ha approvato i «volontari della sicurezza» che fanno rabbrividire l’opposizione. Insomma, c’è un corto circuito. Questo cantante cinquantenne, eroe della sinistra italiana e dei suoi giornali ha detto liberamente che no, le ronde non gli sembrano questa cosa razzista che tanto fa comodo presentare in Italia.

«Possono essere un modo per garantire la sicurezza», ha spiegato sorridente.

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