Li chiamano la bella e la bestia e secondo agli ultimi sondaggi saranno loro i protagonisti del duello per la poltrona presidenziale che si gioca domenica in Ucraina. Yulia Timoshenko, leader del partito Patria, attuale primo ministro nonché ex pasionaria della Rivoluzione arancione, e Viktor Yanukovic del partito delle Regioni, il favorito sulla carta, erede designato del regno dellex presidente Leonid Kuchma, ma che proprio gli arancioni spodestarono dal trono nel 2004 con laccusa di brogli. Per lIstituto di ricerca Razumkov, il distacco tra i due è di nove punti (20%, contro 29%) e con molta probabilità sarà necessario andare al ballottaggio (anche se esiste una teoria-minaccia dellultima ora: secondo un sondaggio Vtsiom il premier potrebbe essere battuto sul filo di lana dallimprenditore Sergei Tighipko). Per ora il duello finale sembra comunque essere tra Timoshenko e Yanukovic e dunque il successo resta di Mosca, che dopo cinque anni di presidenza Yushcenko vedrà a capo dellex Stato satellite un politico più disponibile a sacrificare gli ideali al business. Durante la campagna elettorale, solo Viktor Yushcenko ha continuato a tracciare un percorso filo occidentale. Timoshenko e Yanukovic hanno invece posto laccento sulla ricostruzione dei legami con la Russia pur non escludendo un «proseguimento del cammino verso lintegrazione europea».
Capelli biondi raccolti a treccia sul capo come le contadine ucraine, 49 anni, Yulia inizia la sua ascesa sociale come manager nella potente industria del gas, che lha resa una delle donne più ricche del Paese. Mentre ricopre la carica di vicepremier, è licenziata dallallora leader Leonid Kuchma e nel 2001 trascorre oltre un mese in carcere per corruzione e riciclaggio, capi dimputazione poi annullati. Braccio destro di Yushcenko nella Rivoluzione arancione, diventa premier nel 2005, ma è allontana dopo soli otto mesi. Si riprende la carica nel 2007, ma ormai con lex alleato è soltanto un rincorrersi di accuse. Raccoglie consensi dallEst filo russo allOvest che sogna lEuropa. Al di là della bellezza, la dote che più le riconoscono è quella di grande mediatrice che lha trasformata da bestia nera del Cremlino a interlocutrice privilegiata di Vladimir Putin nel delicato dossier gas. AllUcraina promette un futuro di sviluppo come quello delle tigri asiatiche. Ma prima, Yulia dovrebbe spiegare come risanerà le disastrose finanze statali.
Più popolare di «Lady Yu» oggi è soltanto linfluente ex premier Yanukovic. Contemporaneamente alla ripresa dellinfluenza di Mosca sui suoi vicini, il fronte filo russo, di cui è esponente principale, ha ripreso forza. Lessere stato dal 2004 praticamente sempre allopposizione lo favorisce agli occhi di un elettorato provato dalla crisi economica e dalla delusione per le promesse mancate degli «arancioni».
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