Yuri Bashmet in Conservatorio Il principe russo della viola

L’aspetto stregonesco e un fascino gitano hanno certo contribuito al successo dell’impresa capitanata da Yuri Bashmet: il principe russo della viola. Nel senso che da sempre Bashmet è impegnato nell’operazione di riscatto del suo strumento. Missione compiuta e perfettamente riuscita. Fu un bel colpo, poi quando diede vita al suo complesso-gioiello: «I Solisti di Mosca». Proprio con i Solisti, Yuri Bashmet fa tappa a Milano, stasera, in Conservatorio (ore 21), ospite delle Serate Musicali. In programma, pagine di Telemann, Benda, Haydn, Mozart. E Hindemith, con Xenia Bashmet, sua figlia, allo strumento solista.
Nato a Rostov, nel 1954, Bashmet è perfettamente integrato nella comunità internazionale dei musicisti. Aldilà delle collaborazioni di prammatica con i colleghi, una su tutti con Anne-Sophie Mutter, la stella del violino, ha creato istituzioni come il Shostakovich International Award. Non si sottrae poi ai concerti di beneficenza, comparendo anche al fianco di artisti d’altre », il caso di Elton John o Stevie Wonder. Legato in modo viscerale alla Madre Russia, Bashmet non ha mai lasciato Mosca dove vive con la moglie Natasha e i figli Xenia, a Milano oggi, e Alexandre.

Si adopera, inoltre, per sostenere i giovani talenti e i musicisti in pensione di casa propria. Fu amico stretto del violoncellista-leggenda Rostropovich e di Gergiev, conosciuto quando ancora non era lo » (come viene definito Gergiev alludendo alla tempra imprenditoriale, e qualcosa di più).

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