E adesso Zamparini vorrebbe mandare gli arbitri a scuola. Tanti scolaretti in giacchetta nera alle prese con voti, pagelle, note di demerito e - ovviamente - bocciature. «La Lega deve decidere la carriera degli arbitri con i voti di fine anno. Lassemblea di Lega, a maggioranza, dovrebbe dare voti da 4 a 7. Chi prende 4, non arbitra più in Serie A». Questa, in sintesi, la proposta del presidente del Palermo, sempre più deciso a rilanciare il progetto di un controllo della Lega Calcio sulla classe arbitrale. «A decidere la carriera non deve essere la federazione o il settore arbitrale. Deve essere la Lega con giudizi da 4 a 7. I voti dovrà deciderli la maggioranza della Lega, non 4 o 5 società potenti», ha quindi ipotizzato Zamparini allemittente Radio Radio.
Già martedì il presidente della Figc, Giancarlo Abete, aveva risposto con un eloquente «Non se ne parla proprio» a chi prospettava lipotesi di una supervisione della Lega delle squadre di serie A nei confronti dei fischietti. Eppure, il vulcanico presidente del Palermo, ieri è tornato nuovamente allattacco.
«Gli arbitri saranno condizionati solo dallassemblea della Lega, non da fattori esterni. Serve un monitoraggio e poi, allinizio dellanno, serve un sorteggio che definisca arbitri per 3-4 mesi di campionato. Un po come avviene in Inghilterra o in Germania: lì gli arbitri non sono autonomi», ha invece rincarato Zamparini delineando lauspicata svolta.
«Se i direttori di gara diventano una corporazione esercitano un potere e non forniscono un servizio. Gli unici paletti possono essere posti dalla Lega», aggiunge prima di soffermarsi anche sullattuale gestione tecnica della categoria. «Sicuramente gli arbitri devono avere maestri buoni. Non sempre un buon direttore di gara è un buon maestro.
Zamparini manda gli arbitri a scuola: «La Lega dia i voti Col 4 si sta a casa»
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