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"Da Zanicchi a Schlein in Protomaranza c'è vero rap libertario"

J-Ax e Dj Jad pubblicano un disco dopo oltre vent'anni. Tra gli ospiti anche Guè e Pinguini

"Da Zanicchi a Schlein in Protomaranza c'è vero rap libertario"

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Bentornato J-Ax, oggi i suoi Articolo 31 sono l'esempio ideale di politicamente scorretto.

«Non a caso abbiamo intitolato il nuovo disco Protomaranza, che è una fotografia della nostra società senza filtri o buonismo».

Ma che cos'è il «protomaranza»?

«Un esemplare raro e pericoloso (ride - ndr) che si è estinto a fine anni '90».

Tratti distintivi?

«Il suo habitat erano i centri commerciali, le discoteche tech-house e gli arcade».

Naturalmente Alessandro Aleotti detto J-Ax, 52 anni, fresco di barba che lo rende quasi irriconoscibile, gioca sempre sui luoghi comuni e nel «protomaranza» comprime tutti gli stilemi dell'uomo di periferia che lui conosce bene e che usa come termine di paragone per raccontare la realtà. Se in Italia negli anni Novanta il rap è entrato ai piani alti della classifica il merito è anche dei suoi Articolo 31 che si sono formati nel 1990 per separarsi praticamente al culmine del successo nel 2006. Poi, come fa chi vive la musica sulla propria pelle ossia con sofferenza e riflessione, sono ritornati in pista con un percorso atipico, qualche concerto preparatorio, il Festival di Sanremo, un tormentone con Fedez e Annalisa (Disco Paradise), un grande tour con centomila biglietti venduti e ora un disco intero che non delude. Non delude perché è la foto di uno stile autentico e provocatorio che ha un irrinunciabile filo conduttore: la totale assenza di retorica. In Protoromanza ci sono gli Articolo 31 al loro meglio con il meglio rap italiano e non solo, da Guè a Tedua a Fabri Fibra a Bugo, Nina Zilli e Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari.

Fabri Fibra ha detto: «se non ci fossero stati gli Articolo 31, non avrei cominciato a fare questa musica».

«Anche per questo lui è nel brano Peyote, che è il nostro singolo (in uscita il 10 maggio - ndr) nel quale c'è pure Rocco Hunt».

Ma ci sono anche i Club Dogo, prima con il feat di Guè in Nel drink...

«Abbiamo scelto insieme di campionare la voce di Iva Zanicchi nel brano Dimmelo, una ballata sui rapporti finti».

...e poi con Jake La Furia.

«È un omaggio reciproco per ciò che abbiamo fatto partendo da zero. Sullo sfondo c'è Milano».

Che vi «sputava in un occhio».

«Ma poi ci ha steso il tappeto rosso».

J-Ax, lei come la pensa?

«Su certi argomenti sono di destra, su altri di sinistra. In sostanza sono un libertario».

C'è il brano Libertario Surf, che si apre con il discorso di Elly Schlein su Orban.

«Lei ci ha dato il consenso e abbiamo usato le sue parole. Dimostra lontananza dal dualismo da derby politico, senza sfumature di appartenenza».

C'è un altro brano che ha un titolo (e un significato) forte: Vaffanc*lo papà.

«Ho chiamato Mr. Rain per chiedere in prestito il coro dei bambini che avevano cantato con lui. Il messaggio è chiaro: se i figli crescono male, la responsabilità è dei genitori che non si occupano della loro educazione ma scaricano la colpa sui rapper».

Gli Articolo 31 non si smentiscono.

«Abbiamo impiegato un po' a tornare in bolla, DJ Jad e io».

Siete passati anche dal Festival di Sanremo.

«Non torno più a Sanremo per 15 anni almeno. Anzi non torno più manco in Liguria, abbiamo vissuto una gigantesca tensione in quei giorni. Non vorrei riviverla».

In questi mesi molti chiedono di censurare i testi del rap, specialmente di quelli più violenti.

«Volete censurare il rap? Allora censurate anche i romanzi di Stephen King».

Tornano gli Articolo 31, torna anche Max Pezzali con un singolo. Vi conoscete, avete collaborato in passato, magari potreste fare altro in futuro.

«Se facessimo un disco e un tour potremmo fare qualcosa tipo Banana Republic di Dalla e De Gregori.

Alla nostra maniera, ovviamente senza paragoni».

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