Federico Casabella
Si è presentato a Genova qualche settimana fa come l'uomo di qualità che è mancato al gioco alla Sampdoria. Ma Lamberto Zauli, 34 anni da compiere il prossimo lunedì, di qualità ne ha da vendere anche fuori dal rettangolo verde. Personaggio schivo, calmo e riflessivo, vive per il lavoro e la famiglia (la moglie Paola e le figlie Sara di 6 anni e Giulia di 7 mesi, che porterà a vivere a Nervi). Grazie alla sua maturità ed all'esperienza accumulata nella sua lunga carriera, appare destinato a diventare uno degli uomini spogliatoio, adatto a fare da chioccia ai giovani in cerca di un modello da imitare. Ora per lui, si apre un nuovo capitolo di un libro già voluminoso, ma ancora da completare. Questa capitolo si chiama Sampdoria. E la prima riga scritta è stato il festoso raduno di venerdì sera.
Zauli, quali emozioni ti ha trasmesso l'affetto di un pubblico così caloroso?
«È stata una festa straordinaria, un entusiasmo smisurato ma composto. Un bel riconoscimento soprattutto per chi, lo scorso anno, ha portato la Samp a raggiungere certi traguardi».
È possibile paragonare il calore dei tifosi del Palermo a quello dei supporters blucerchiati?
«Direi che il calore e l'entusiasmo sono gli stessi. A Palermo c'è un'intera metropoli che si muove intorno ad una stessa squadra e la tradizione calcistica non è la stessa di Genova. Negli ultimi tre anni si è visto qualcosa di magico, però, fatte le debite proporzioni, qui il feeling giocatori, società, tifosi è superiore».
Sampdoria e Palermo hanno fatto un cammino simile: con nuove società, in tre anni sono passate dalla B all'Europa.
«Sono entrambe due società emergenti straordinarie che sanno programmare. Hanno raggiunto obiettivi importanti senza stravolgimenti ed investimenti fuori ordinanza. Nel mondo del calcio, dire Palermo, ma soprattutto dire Sampdoria, significa indicare società modello. Sono qui per questo: per me scegliere la Samp è stato un motivo d'orgoglio».
Vieni a sostituire Doni, un giocatore da cui tutti si aspettavano molto, ma che non è riuscito ad incidere.
«Cristiano è stato sfortunato, gli infortuni che hanno condizionato la sua ultima stagione lo hanno penalizzato. È un professionista che stimo molto e gli auguro tanta fortuna».
La Sampdoria adesso è impegnata su tre fronti.
«Le prime tre a giocarsi lo scudetto e la Samp insieme a Udinese, Fiorentina, Palermo, e Roma a darsi battaglia nella seconda fascia. Con un occhio di riguardo alla Coppa Uefa: per tutti noi è uno stimolo grande, unavventura che va vissuta.
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